La Commissione presenta misure più concrete contro la frode e l’evasione fiscale

In occasione del Consiglio europeo del marzo 2012, gli Stati membri hanno invitato la Commissione "ad elaborare rapidamente soluzioni concrete per combattere meglio frode ed evasione fiscali, anche in relazione ai paesi terzi, e a riferire in merito entro giugno 2012". La comunicazione, adottata il 27 giugno 2012, sarà presentata al vertice dell'Unione europea di fine giugno.


In occasione del Consiglio europeo del marzo 2012, gli Stati membri hanno invitato la Commissione “ad elaborare rapidamente soluzioni concrete per combattere meglio frode ed evasione fiscali, anche in relazione ai paesi terzi, e a riferire in merito entro giugno 2012”. La comunicazione, adottata il 27 giugno 2012, sarà presentata al vertice dell’Unione europea di fine giugno.

Attraverso un approccio globale e con l’obiettivo di eliminare la frode e l’evasione fiscale in Europa, la Commissione continua ad esplorare tutte le possibili iniziative per rafforzare le misure già in vigore. Sanzioni minime per i reati fiscali, un numero di identificazione fiscale transfrontaliera, una carta del contribuente dell’UE e misure più radicali contro i paradisi fiscali: queste sono solo alcune delle nuove proposte avanzate oggi al fine di accelerare il raggiungimento di tale obiettivo.

Il Commissario per la Fiscalità e l’unione doganale, l’audit interno e la lotta antifrode, Algirdas Šemeta ha dichiarato:

“Occorre essere chiari: gli evasori fiscali depredano i comuni cittadini e privano gli Stati membri di risorse preziose. Questa pratica deve essere eliminata se vogliamo sistemi fiscali equi ed efficaci. La volontà politica di condurre con maggiore energia questa battaglia esiste ed è giunta l’ora di passare all’azione. Come Unione di 27 Stati abbiamo un notevole vantaggio: la forza del numero. Se agiamo insieme e attuiamo una strategia comune, possiamo sconfiggere gli autori delle frodi e delle evasioni e recuperare ingenti somme di denaro che ci sono legittimamente dovute.”

Considerando la globalizzazione dell’economia e dei progressi tecnologici, è evidente che tale problematica non può risolversi attraverso iniziative nazionali isolate. Dalle stime risulta infatti che la dimensione dell’economia sommersa in tutti gli Stati membri è pari a circa un quinto del PIL in media e quindi a un importo dell’ordine di 2 000 miliardi di EUR. Si riconferma dunque l’esigenza di un intervento a tre livelli (internazionale, dell’Ue e nazionale) volto a combattere l’evasione e la frode da qualsiasi punto di vista.

A livello internazionale è necessario che i partner applichino norme di buon governo equivalenti a quelle dell’Ue al fine di rendere la lotta contro l’evasione fiscale realmente efficace. In quest’ottica, sono di fondamentale importanza i mandati chiesti dalla Commissione al fine di negoziare con i principali paesi limitrofi accordi più incisivi in materia di tassazione dei risparmi. Inoltre, entro la fine del 2012, la Commissione stabilirà un sistema basato su incentivi e penalizzazioni per trattare con i paradisi fiscali, nonché misure per affrontare i responsabili di pianificazioni fiscali aggressive.

A livello europeo, le iniziative attuate per combattere la frode fiscale sono risultate efficaci. Ad esempio, a seguito della direttiva dell’Unione europea sulla tassazione dei redditi da risparmio, lo scambio di informazioni tra gli Stati membri sui contribuenti non residenti riguarda un importo dell’ordine di 20 miliardi di EUR. Ora la sfida consiste nell’approfondire tale cooperazione e nel rafforzare gli strumenti comuni. In questa prospettiva, è essenziale un accordo tra gli Stati membri riguardo alla modifica della direttiva sulla tassazione dei redditi da risparmio. Inoltre viene presentato un certo numero di nuove proposte, fra cui un eventuale numero europeo di identificazione fiscale transfrontaliera, un meccanismo di reazione rapida in caso di frode sull’IVA nonché norme e sanzioni comunitarie minime per la frode e l’evasione.

A livello nazionale è invece indispensabile che gli Stati membri migliorino le capacità amministrative nella riscossione delle imposte, come chiaramente sottolineato nelle raccomandazioni specifiche per paese (cfr. IP/12/513). La Commissione riconferma la propria disponibilità nel fornire l’assistenza tecnica necessaria e continua a monitorare con attenzione i progressi in questo settore. Le autorità nazionali devono inoltre facilitare la possibilità di mettersi in regola per chi voglia farlo, ad esempio prevedendo programmi di denuncia volontaria. Lo “sportello unico” e un eventuale portale Internet in materia fiscale sono ottimi esempi di strumenti introdotti dall’Ue al fine di migliorare il rispetto delle norme in materia (cfr. IP/12/17).

Al più presto, la Commissione inizierà a sviluppare le idee esposte nella comunicazione ed entro la fine dell’anno verrà presentato un Piano d’azione per la lotta contro la frode e l’evasione fiscali, contenente misure specifiche che è possibile sviluppare rapidamente. Parallelamente, la Commissione presenterà anche la sua iniziativa sui paradisi fiscali e sulle pianificazioni fiscali aggressive.

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