CE: nuova campagna per aprire l’accesso al campo della scienza a donne e ragazze

Oltre la metà della popolazione studentesca dell'Unione europea e il 45% dei titolari di dottorato sono donne; ma solo un terzo del totale intraprende una carriera da ricercatrice. Le titolari di dottorato in ingegneria e ingegneria industriale restano una minoranza. Questo è il nocciolo del problema che la Commissione Europea cercherà di affrontare con la nuova campagna al fine di incoraggiare sempre più il mondo femminile a lavorare nel settore della ricerca.


Oltre la metà della popolazione studentesca dell’Unione europea e il 45% dei titolari di dottorato sono donne; ma solo un terzo del totale intraprende una carriera da ricercatrice. Le titolari di dottorato in ingegneria e ingegneria industriale restano una minoranza. Questo è il nocciolo del problema che la Commissione Europea cercherà di affrontare con la nuova campagna al fine di incoraggiare sempre più il mondo femminile a lavorare nel settore della ricerca.

La Commissaria europea per la Ricerca, l’innovazione e la scienza, Máire Geoghegan-Quinn, ha così commentato: «Questa campagna mostrerà alle donne e alle ragazze che “scienza” non significa solo uomini anziani in camice bianco: oltre a dare splendide opportunità di carriera, la scienza offre la possibilità di dare un contributo decisivo alla nostra società e al nostro futuro. La sottorappresentazione delle donne in un settore fondamentale della nostra economia non ha alcun senso in un momento in cui l’Europa lotta per la crescita e per l’occupazione. Ci auguriamo che, fornendo modelli positivi e illustrando le possibilità esistenti, si possano convincere più giovani donne ad abbracciare le professioni scientifiche.»

La campagna dell’Unione, che avrà una durata triennale, cercherà innanzitutto di avvicinare le adolescenti allo studio della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica; l’attenzione si allargherà poi all’intera popolazione studentesca femminile, incoraggiandola a prendere in considerazione la professione di ricercatrice.

La prima parte di questo programma sarà dunque diretta alle studentesse tra i 13 e i 17 anni, proprio in quest’età, infatti, si compiono le scelte più determinanti per la propria carriera futura, decidendo se optare per materie scientifiche o umanistiche.

Con lo slogan «Science: it’s a girl thing» («La scienza: un gioco da ragazze»), la campagna combatterà gli stereotipi legati al campo della scienza e dell’innovazione, mettendo in risalto l’utilità sociale della ricerca per risolvere problemi reali quali la sicurezza alimentare ed energetica, l’ambiente e i cambiamenti climatici o il miglioramento dell’assistenza sanitaria. Il percorso professionale di scienziate ormai affermate sarà messo in risalto dai mass media in occasione di eventi specifici e seminari, per sottolineare come la ricerca scientifica possa offrire straordinarie possibilità di carriera.

Nel corso del 2012 saranno organizzati eventi in sei dei paesi dell’Unione (Austria, Belgio, Germania, Italia, Paesi Bassi e Polonia); successivamente la campagna interesserà tutti i 27 stati membri. Tale iniziativa si inserisce nel più ampio programma Orizzonte 2020, promosso dalla Commissione europea per accrescere i finanziamenti dell’UE al settore della ricerca e dell’innovazione portandoli a 80 miliardi di EUR per il periodo 2014-2020 (rispetto ai 55 miliardi di EUR resi disponibili nell’ambito dell’attuale bilancio settennale).

Per realizzare gli obiettivi del programma nei prossimi 8 anni sarà necessario formare ed assumere fino a un milione di ricercatori in più. Alla luce di questa esigenza, il contributo che donne e ragazze possono dare al campo della ricerca è assolutamente fondamentale.

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.
commenta