Monza, Cappella della Villa Reale: ecco lo stile del Piermarini

Approfittiamo della piccola esposizione di pittura sacra allestita nella Cappella della Villa Reale di Monza (fino al 10 giugno), per ammirare questo gioiello architettonico che, da qualche anno, viene aperto al pubblico solo sporadicamente.

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Approfittiamo della piccola esposizione di pittura sacra allestita nella Cappella della Villa Reale di Monza (fino al 10 giugno), per ammirare questo gioiello architettonico che, da qualche anno, viene aperto al pubblico solo sporadicamente. La piccola chiesa risulta essere uno dei pochi ambienti della Villa Reale rimasti pressoché intatti nel corso dei secoli e nel succedersi delle dominazioni, mostrando così, ancora oggi, l’aspetto che Giuseppe Piermarini aveva per lei concepito alla fine del Settecento.

Se da fuori la cappella appare perfettamente inserita nel complesso monumentale della Villa – la sua struttura, sobria e regolare, è uguale a quella della Cavallerizza – l’interno si svela agli occhi del visitatore in tutta la sua ricchezza e scenografia. Le semicolonne, i capitelli corinzi, i lacunari del soffitto e gli angeli che sorreggono ghirlande di fiori al di sopra degli archi, sono stati realizzati in stucco da Giocondo Albertolli, maestro di ornato e stretto collaboratore di Piermarini. Sopra l’altare maggiore spicca la tela dell’Immacolata, opera del Legnanino (pittore cui si devono anche gli affreschi della navata maggiore del duomo): la Madonna Immacolata sostiene il Bambino che, con fare ridente, conficca una croce nella testa di un drago mostruoso, che simboleggia il peccato.

Di fronte all’altare, al di sopra dell’ingresso, si trova l’organo, costruito nel 1825 dai fratelli Serassi, appartenenti a una famosa dinastia di organari bergamaschi, conosciuta in tutta Italia: le canne sono celate dalla cassa, nel cui tondo centrale l’occhio divino osserva tutto. Nei quattro angoli della chiesa, invisibili al pubblico, Piermarini ha collocato alcuni vani di servizio, ovvero la sacrestia, le tribune per la famiglia imperiale, le scale per accedere all’organo.

Nella cappella, oltre alle sante Messe, si celebrarono sacramenti lieti, come battesimi, comunioni e cresime (si ricordano quelle di Vittorio Emanuele III), ma mai funerali, nemmeno per Umberto I, la cui camera ardente fu allestita negli appartamenti della Villa.

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