Adescava le prostitute su viale Fulvio Testi, poi le portava nel suo box di Vicolo Villa Rachele e, sotto effetto della cocaina, le sottoponeva a rapporti violenti e le riprendeva con la videocamera. Due anni fa, proprio nel suo box fu trovato il cadavere seviziato di una giovane prostituta rumena, ed oggi Fabio Giordano, 45enne operaio edile, è rinviato a giudizio per omicidio volontario aggravato dalle sevizie, violenza sessuale, sequestro di persona, rapina e tentata violenza (su altre prostitute).
Era la primavera del 2010 quando una giovane del Ghana si era presentata dai carabinieri di Cinisello, sconvolta dalla paura. La ragazza, poco più che ventenne, aveva raccontato ai militari di un box “degli orrori”, dove un cliente ormai conosciuto per la sua violenza aveva cercato di costringerla ad un rapporto particolare, dal quale era riuscita a fuggire per miracolo.
La sua testimonianza e le voci sulla scomparsa di un’altra lucciola 40enne, hanno fatto scattare il blitz dei militari. Purtroppo però, una volta in Vicolo Villa Rachele, i carabinieri hanno fatto una macabra scoperta: Gianina Ganfalianu, 40 anni, giaceva a terra, nuda e con un cavo elettrico che la teneva legata dalle caviglie al collo, priva di vita da ormai diverse ore. Il box, effettivamente in uso al 45enne muratore, era stato adibito a “stanza a luci rosse”, con tanto di bende, manette, cassette pornografiche e videocamera su cavalletto. L’uomo, rintracciato e fermato qualche giorno dopo, è stato fermato per omicidio. Ad accusarlo, oltre che le prove raccolte dagli inquirenti sul luogo del delitto, anche altre tre prostitute, di cui una italiana.
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