Brianza, ecco gli otto leghisti alle elezioni. In piena “tempesta Bossi”

«Ci presentiamo soli, o con liste civiche, perché a Roma siamo l’unico partito a fare opposizione al governo Monti. Bossi ci ha dato la linea guida». Ha esordito così Dionigi Canobbio, segretario provinciale della Lega Nord, durante la conferenza stampa di presentazione degli 8 candidati sindaco alle prossime comunali in Brianza.

In quel di via Pennati, quartier generale del Carroccio in Brianza, mancavano pochi minuti a mezzogiorno, la notizia delle dimissioni del Senatur non era ancora trapelata, e sulla questione Belsito e appropriazioni indebite Canobbio glissava: «Se qualcuno ha sbagliato deve pagare. Mi auguro un’indagine rapida».

Una tempesta in piena regola quella che ha investito in poche ore il partito di Alberto da Giussano, una gatta da pelare con tutti i crismi in vista delle amministrative brianzole, terra storicamente fertile per la Lega e che vedrà 8 comuni al voto, tra cui Monza e Lissone, due delle tre città più popolate della provincia e attualmente governate da sindaci padani.

A Monza confermata la candidatura del sindaco uscente Marco Mariani, che avrebbe voluto «una deroga» per il capoluogo e il proseguimento del binomio Lega-Pdl. A Lissone scende in campo Daniela Ronchi, già assessore alla Cultura e moglie di Fabio Meroni, parlamentare ed ex sindaco della città del mobile. A Cesano Maderno tocca ancora a Marina Romanò, nonostante la sfiducia del consiglio e il commissariamento del comune durante l’ultima legislatura targata proprio Romanò. A Carnate c’è Emanuele Pellegrini. A Lentate sul Seveso, Matteo Turcono Sormani. A Lesmo, Paola Gregato. A Meda, Giorgio Fiorenzo Taveggia. Infine, a Sulbiate, Maria Grazia Von Berger.

In foto: sette candidati Lega con al centro Dionigi Canobbio.