Yamaha di Lesmo, sbaracca il presidio: la lotta passa per gli avvocati

29 febbraio 2012 | 22:05
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Yamaha di Lesmo, sbaracca il presidio: la lotta passa per gli avvocati

yahamaprotesta2-mbFine del presidio, ma non della storia. Venerdì infatti verrà smantellato il presidio dei lavoratori della Yamaha di Lesmo , dopo due anni e 15 giorni di lotta giorno e notte. Azienda e lavoratori negli ultimi giorni hanno trovato un accordo, che prevede il licenziamento con incentivo economico e la possibilità da parte dei lavoratori di procedere con le vie legali. La lotta è quindi affidata agli avvocati.

yahamaprotesta2-mbFine del presidio, ma non della storia. Venerdì infatti verrà smantellato il presidio dei lavoratori della Yamaha di Lesmo , dopo due anni e 15 giorni di lotta giorno e notte. Azienda e lavoratori negli ultimi giorni hanno trovato un accordo, che prevede il licenziamento con incentivo economico e la possibilità da parte dei lavoratori di procedere con le vie legali. La lotta è quindi affidata agli avvocati.

In base a questo accordo i licenziati potranno infatti impugnare una causa contro Yamaha, accusata di «aver discriminato alcuni cassintegrati, proponendo ad altri accordi separati più convenienti». Intanto l’azienda nipponica ha pagato gli 8mila euro previsti secondo l’accordo precedente. Tanta la rabbia di Angelo Caprotti, delegato Rsu aziendale: «Non ha vinto nessuno, ma noi almeno abbiamo lottato ed abbiamo la coscienza a posto, non come i politici e le istituzioni, locali e non solo, che si sono dimenticati di noi».

Adesso quindi è tutto affidato all’avvocato dei lavoratori licenziati, anche se le tempistiche si annunciano molto lunghe, almeno intorno ai due anni. Il caso Yamaha ha fatto scalpore, tanto che se ne parla anche in un capitolo del libro “Assalto al cielo”, scritto da una giornalista di La7.