Macherio, la Lega mette Porta alla porta. «Cercavano un pretesto»

Lo spadone di Alberto da Giussano che pendeva sulla testa di Giancarlo Porta, sindaco di Macherio, è calato inesorabile. La Lega Nord ha espulso Porta dal partito. Motivo? La lettera che il primo cittadino macheriese ha scritto al Corriere della Sera e che è stata pubblicata dallo stesso quotidiano lo scorso 29 settembre. Uno j’accuse in cui Porta ha dichiarato di sentirsi tradito dal partito.
Lo spadone di Alberto da Giussano che pendeva sulla testa di Giancarlo Porta, sindaco di Macherio, è calato inesorabile. La Lega Nord ha espulso Porta dal partito. Motivo? La lettera che il primo cittadino macheriese ha scritto al Corriere della Sera e che è stata pubblicata dallo stesso quotidiano lo scorso 29 settembre. Uno j’accuse in cui Porta ha dichiarato di sentirsi tradito dal partito.
Lasciato solo, anche dalla sezione della Lega di Macherio che prese debitamente le distanze dalle dichiarazioni del sindaco, era stato tacciato di protagonismo e l’espulsione, sin da subito, aleggiava come una possibilità tutt’altro che remota.
Raggiunto telefonicamente, Porta ha duramente commentato la decisione del Carroccio: «Non ho ricevuto nemmeno una telefonata dal partito, ho appreso dai giornali della decisione. Del resto, il quadrumvirato di potere della Lega Nord in Brianza: Massimilano Romeo, Dionigi Canobbio, Diego Teruzzi e Marco Desiderati, mi hanno dichiarato guerra e la lettera è stata solo un pretesto. Non me lo aspettavo, sono passati 4 mesi dalla missiva apparsa sul Corriere. Ma c’è di più, Romeo sta cercando di mettermi contro i consiglieri comunali della Lega, la vuole vinta sul Pgt, senza tutelare il territorio. Ma ora penso a fare il sindaco, la Lega, senza Giancarlo Porta, a Macherio non ha mai vinto, esattamente come con Flavio Tosi a Verona».
A fornirci lumi sulla decisione della Lega è Dionigi Canobbio, segretario provinciale: «Il motivo è molto chiaro: una serie di posizioni ed esternazioni di Porta in contrasto con il movimento. Un quadrumvirato di potere? Assolutamente no. Io non ho dichiarato guerra a nessuno, ho un solo referente e mi rifaccio ai regolamenti della Lega Nord. Chi si mette di traverso deve considerare le sanzioni. Porta ha preferito parlare alla stampa piuttosto che confrontarsi all’interno della struttura del partito, nonostante sapesse bene quelle che sono le prassi».
In foto: Giancarlo Porta.