«Consumo suolo nemico numero uno ambientale». E la Brianza impallidisce

parco delle groane iUn dossier, un progetto di ricerca svolto dall'Università degli studi dell'Aquila e promosso dal Fondo ambiente italiano (Fai) e dal Wwf e intitolato 'Terra rubata–Viaggio nell'Italia che scompare', presentato martedì 31 gennaio a Milano, ha stabilito che il nemico numero uno per l'ambiente è il consumo di suolo. Più dell'inquinamento, della caccia e degli incendi dolosi. Di questo passo nei prossimi vent'anni si perderanno 75 ettari di suolo al giorno.


parco delle groane iUn dossier, un progetto di ricerca svolto dall’Università degli studi dell’Aquila e promosso dal Fondo ambiente italiano (Fai) e dal Wwf e intitolato ‘Terra rubata–Viaggio nell’Italia che scompare’, presentato martedì 31 gennaio a Milano, ha stabilito che il nemico numero uno per l’ambiente è il consumo di suolo. Più dell’inquinamento, della caccia e degli incendi dolosi. Di questo passo nei prossimi vent’anni si perderanno 75 ettari di suolo al giorno.

La ricerca, prima nel suo genere, ha riguardato undici regioni che coprono il 44 per cento della superficie italiana: Umbria, Molise, Puglia, Abruzzo, Sardegna, Valle d’Aosta, Lazio, Liguria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia. Fuori, quindi, la Lombardia e di rimbalzo la Brianza, eppure il problema ci riguarda da vicinissimo.

I nostri numeri sono eloquenti: con un’estensione di 405,49 km² siamo la terza provincia più piccola d’Italia ma la seconda, dopo Napoli, come densità abitativa e la ventunesima (su 110) come popolazione. 21 comuni su 55 – numeri della Camera di Commercio Monza e Brianza su dati Istat – hanno superato la soglia critica del consumo di suolo (55%), con punte drammatiche: Vedano al Lambro è quasi al 90%, Monza e Lissone all’80% (con due Pgt in essere che prevedono altro cemento e abitanti), in compagnia, per esempio, di Bovisio Masciago e Verano Brianza. Se nella Brianza Centrale, quindi, i numeri sono impietosi, nella zona del vimercatese va un po’ meglio: con una media che si attesta intorno al 35% ma con un trend, comunque, in crescita. E le aree agricole? La ‘verde’ Brianza? Di questo passo si esauriranno entro un secolo, a Seveso, addirittura, l’estinzione è prevista tra una ventina d’anni.

La provincia di Monza e Brianza, che ha fatto della questione ambientale un cavallo di battaglia, deve fare i conti con il recente arresto dell’assessore al Ptcp (Piano territoriale di coordinamento), Antonino Brambilla, e con le critiche mosse dalle associazioni ambientaliste e dal Partito Democratico.

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