Giovani besanesi riscoprono la passione politica: intervista a “Qui Besana libera”

A presidiare il territorio di Besana in Brianza c’è un gruppo di ragazzzi, di età compresa tra i 17 e i 24 anni, che hanno dato vita a un’organizzazione politica apartitica con sede a Calò (frazione di Besana ndr) in via Leopardi 11.
A presidiare il territorio di Besana in Brianza c’è un gruppo di ragazzzi, di età compresa tra i 17 e i 24 anni, che hanno dato vita a un’organizzazione politica apartitica con sede a Calò (frazione di Besana ndr) in via Leopardi 11.
Noi di MB News li abbiamo incontrati per capire meglio le loro attività e per sapere di più del concorso fotografico – “Riscattiamo Besana” – che hanno indetto a dicembre, aperto a tutti coloro che vogliono immortalare “bellezze e brutture” del paesaggio della città e dintorni.
Come è nata l’idea del concorso e qual è il suo scopo?
«Negli ultimi anni gli abitanti di Besana sono aumentati e con essi anche le case che l’amministrazione comunale ha concesso di costruire. Abbiamo pensato che conoscere e denunciare queste realtà, è il primo passo per arrivare ad una soluzione, perciò chiediamo a tutti coloro che vogliono armarsi di macchina fotografica di documentare e riscoprire da una parte gli angoli incantevoli del nostro territori dall’altra gli edifici fatascenti, le colate di cemento».
Lo scopo è quello di coinvolgere i giovani su un tema come quello della tutela e del consumo del territorio, ma per ora hanno partecipato solo due persone. Il termine per la consegna delle foto è il 30 aprile di quest’anno, per il regolamento completo si può consultare il sito www.quifoto.altervista.org
In cosa consiste la vostra attività?
«Ci occupiamo di fare informazione politica, sociale e culturale, partecipando ai consigli comunali per poi spiegare, attraverso il nostro blog (quibesanalibera.blogspot.com), cosa succede in comune. Per esempio ultimamente abbiamo intervistato il sindaco di Besana, Vittorio Gatti, in merito alla questione della gestione della casa di riposo “G. Scola” di Brugora che ha provocato un vero terremoto in giunta. Oppure organizziamo eventi come l’anno scorso “l’Islam tra noi”, a cui hanno partecipato in numerosi, facciamo campagna di informazione per i referendum, come quelli della scorsa primavera, attreverso striscioni e volantinaggio».
Quando è nato il gruppo e come vi fate conocscere?
«I fondatori del gruppo sono, Riccardo Nizzolo, Jacopo Margutti, Edoardo Mulfari, con l’idea di capire come funziona la vita politica e sociale di Besana. Ad aprile 2010 il gruppo si è costituito raggiungendo un mumero di una quindicina di partecipanti. Ci facciamo conoscere attraverso il profilo facebook di Qui Besana Libera che ha raggiunto quasi una novantina di followers, con il blog e soprattutto con il passaparola, dal momento che Besana è un piccolo paese».
Come finanziate le vostre iniziative?
«A parte il concorso fotografico per cui abbiamo trovato degli sponsor che forniscono i premi, per il resto ci autofinanziamo».
Avete intenzione di candidarvi alle prossime elezioni comunali, magari come lista civica?
«No, ma se qualcuno dell’organizzazione volesse candidarsi con qualche lista noi lasciamo la libertà di farlo».
In foto alcuni ragazzi di Qui Besana libera