Busnago: in manette il ladro delle “offerte”. In auto aveva 550 € in monetine

Erano mesi che la parrocchia di Busnago subiva rapine all’interno della chiesa di San Giovanni Evangelista, in centro città: centinaia di euro in monete che ogni volta il parroco don Stefano denunciava con sconforto. Fino a venerdì 3, quando i carabinieri della stazione di Trezzo sull’Adda hanno tratto in arresto il ladro di elemosine.
Erano mesi che la parrocchia di Busnago subiva rapine all’interno della chiesa di San Giovanni Evangelista, in centro città: centinaia di euro in monete che ogni volta il parroco don Stefano denunciava con sconforto. Fino a venerdì 3, quando i carabinieri della stazione di Trezzo sull’Adda hanno tratto in arresto il ladro di elemosine.
L’appostamento è partito nel pomeriggio di venerdì: da una parte alcuni uomini dell’arma si sono posizionati all’interno del comune di Busnago, davanti alle telecamere di sorveglianze. In chiesa altri due militari si sono nascosti uno all’interno del confessionale e l’altro nella vicina sacrestia, dove si ha una visuale completa su tutta la chiesa. E hanno atteso con pazienza.
Attraverso le segnalazioni provenienti dai colleghi in comune, in collaborazione con gli uomini della polizia locale, tutti gli ingressi “sospetti” venivano segnalati in anticipo, fino a quando intorno alle 17 è entrato il ladro di monetine. Appena l’uomo ha messo le mani nella marmellata, asportando circa 220 euro dalla cassetta delle offerte, i carabinieri saltando fuori da sacrestia e confessionale lo hanno ammanettato. Il ladro, I.N. classe 1978, residente in provincia di Novara, è un artigiano pregiudicato.
All’esterno della chiesa era parcheggiato il mezzo del ladro, un Fiat Fiorino: al suo interno i militari hanno rinvenuto numerose chiavi “universali” e altri arnesi da scasso, oltre alla somma di 500 euro in monetine, quasi sicuramente proveniente da altre chiese della zona.
Grande soddisfazione da parte del sindaco di Busnago Danilo Quadri e da don Stefano che ha riavuto la somma sequestrata al ladro.
In foto: in alto il momento dell’arresto. A destra l’uscita dopo il “primo sopraluogo” e sotto il rientro per il furto