
Corre su facebook la protesta. Dopo la manifestazione da parte dei lavoratori Alcatel davanti alla propria sede di Vimercate di venerdì scorso è arrivato il momento di farsi sentire davanti al Pirellone. E per martedì 14 l’organizzazione dell’evento è partita anche sul social network attraverso il gruppo “Save Alcatel-Lucent Italy”.
Corre su facebook la protesta. Dopo la manifestazione da parte dei lavoratori Alcatel davanti alla propria sede di Vimercate di venerdì scorso è arrivato il momento di farsi sentire davanti al Pirellone. E per martedì 14 l’organizzazione dell’evento è partita anche sul social network attraverso il gruppo “Save Alcatel-Lucent Italy”.
Continuano le manifestazioni indette dai rappresentanti Rsu e dai sindacati di base per chiedere una revisione del piano aziendale della multinazionale Alcatel-Lucent che prevede il licenziamento di 400 dipendenti nella sede di via Trento a Vimercate, chiudendo il reparto di ricerca e sviluppo.
Lo scorso 3 febbraio lo sciopero aveva portato circa 200 persone davanti alla sede vimercatese. Con un’azione simbolica i dipendenti si erano poi spostati nel palazzo della direzione per far sentire la propria voce anche alla dirigenza.
Nell’occasione era presente anche il consigliere regionale di minoranza Enrico Brambilla, per anni sindaco di Vimercate, che ha presentato al Pirellone un’interpellanza sulla spinosa questione.
«Lunedì è stata depositata la mia interpellanza e data la prassi, ci potrà essere una risposta entro 15-20 giorni – afferma Enrico Brambilla – ad oggi sulla questione Alcatel-Lucent posso dire che non c’è stata nessuna azione concreta da parte della regione che potrebbe fare molto di più sulle politiche di sviluppo industriali, investendo sulle nuove tecnologie».
Intanto mercoledì, una folta delegazione di dipendenti è andata a “trovare” nel suo ufficio il presidente di Optics, James Watt, per chiedere spiegazioni sulla smobilitazione del sito di Vimercate e per domandare perchè un apparato progettato e sviluppato a Vimercate è stato accantonato a favore di tecnologie provenienti dagli U.S.A.
«Il presidente James Watt ci ha dato risposte evasive su occupazione e dismissione del reparto ricerca e sviluppo di Vimercate – afferma un dipendente – la colpa è stata data genericamente al mercato e al momento di crisi, affermando che il nostro apparato non è più strategico nei piani Alcatel-Lucent. Per noi il presidente James Watt è stato messo in Italia per dismettere l’attività a Vimercate, dove ci sono competenze per sviluppare un nuovo prodotto con costi inferiori rispetto a Germania e Stati Uniti del 30%».
in foto: in alto uno foto scattata da un dipendente Alcatel durante l’incontro con James Watt