La Commissione interviene contro le minacce per la salute in Europa

Per reagire a esperienze vissute negli ultimi anni, quali la pandemia di influenza A nel 2009, la nube di cenere vulcanica nel 2010 e il focolaio di infezione da E-coli della primavera scorsa, la Commissione europea ha proposto nuove misure a carattere transfrontaliero che rispondono alle minacce per la salute che negli ultimi anni hanno dato luogo a crisi sanitarie importanti. L'obiettivo principale è quello di proteggere i cittadini dei Paesi UE da eventuali situazioni di pericolo per la salute della persona.


Per reagire a esperienze vissute negli ultimi anni, quali la pandemia di influenza A nel 2009, la nube di cenere vulcanica nel 2010 e il focolaio di infezione da E-coli della primavera scorsa, la Commissione europea ha proposto nuove misure a carattere transfrontaliero che rispondono alle minacce per la salute che negli ultimi anni hanno dato luogo a crisi sanitarie importanti. L’obiettivo principale è quello di proteggere i cittadini dei Paesi UE da eventuali situazioni di pericolo per la salute della persona.

Il meccanismo di coordinamento già operativo nel campo delle malattie trasmissibili si estenderà a tutti i rischi derivanti da eventi biologici, chimici o ambientali e gli Stati saranno meglio preparati nel fronteggiare le crisi, ad esempio rendendo possibile l’acquisto congiunto di vaccini.

Oltre poi a rinforzare il mandato del comitato per la sicurezza sanitaria (CSS), si predisporranno gli strumenti necessari per riconoscere una “situazione di emergenza sanitaria” a livello europeo al fine di accelerare la messa a disposizione di farmaci. In situazioni simili o più gravi, l’intervento statale non sempre riesce ad arrestare la propagazione della malattia, è per questa ragione che le misure urgenti verranno concordate a livello europeo.

John Dalli, commissario europeo per la salute e la politica dei consumatori, ha dichiarato: “Nell’odierna società globalizzata, persone e merci circolano liberamente; bastano poche ore perché una malattia si diffonda non solo in Europa, ma nel mondo intero. L’Unione europea e i suoi Stati devono essere disposti a cooperare, coordinando le loro iniziative per impedire la diffusione delle malattie. La nostra proposta ci fornisce gli strumenti e le strutture necessarie per proteggere efficacemente i cittadini di tutta Europa da una vasta gamma di minacce per la salute”. Tali minacce possono assumere la forma di malattie trasmissibili nella popolazione quali l’influenza, le malattie di origine alimentare o idrica come il botulismo o le infezioni da E-coli, o possono essere il risultato di condizioni meteorologiche estreme, ad esempio, ondate di calore o di freddo eccessivo. La nuova proposta estende i meccanismi di valutazione dei rischi e sulla conoscenza dell’origine della minaccia, e amplia della diffusione per poterne limitare la propagazione. Essenziale sarà anche una maggiore informazione al cittadino e l’estensione della rete di sorveglianza epidemiologica (CEPCM) con la messa in comune di conoscenze tecniche.

In secondo luogo, verrà esteso e ufficializzato il mandato del Comitato per la sicurezza sanitaria, istituito nel 2001 in seguito agli attacchi di terroristici e all’emissione di antrace. Ogni Stato dovrà elaborare e mantenere aggiornato il proprio piano nazionale di preparazione e di reazione, rispettando le linee guida della Commissione che coordinerà il processo.

Infine, l’Unione europea potrà riconoscere un’emergenza sanitaria a livello UE per autorizzare più rapidamente nuovi farmaci senza aspettare l’autorizzazione dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS), potrà stabilire le basi per misure facoltative di acquisto congiunto di vaccini e, in una specifica situazione d’emergenza, la Commissione potrà adottare misure di contenimento del focolaio o di screening delle persone contagiate.

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