‘Monza in bici’: «Non è un paese per ciclisti». Villa: «In arrivo novità»

9 novembre 2011 | 22:05
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‘Monza in bici’: «Non è un paese per ciclisti». Villa: «In arrivo novità»

bicicletta-lucchetto-mbChe Monza non sia propriamente una città a prova di bicicletta, è cosa nota. Ma il quadro che l’associazione ‘Monza in bici’ redige a proposito della mobilità ciclistica del capoluogo brianzolo è desolante: oltre al 38esimo posto – su 43 capoluoghi di medie dimensioni –, secondo quanto riportato da Legambiente nel XVIII rapporto sull’ecosistema urbano, riguardante il trasporto su due ruote non motorizzate, l’associazione – attraverso una nota stampa – lamenta un fastidio crescente «Quali politiche di messa in sicurezza sono state attuate?».

bicicletta-lucchetto-mbChe Monza non sia propriamente una città a prova di bicicletta, è cosa nota. Ma il quadro che l’associazione ‘Monza in bici’ redige a proposito della mobilità ciclistica del capoluogo brianzolo è desolante: oltre al 38esimo posto – su 43 capoluoghi di medie dimensioni –, secondo quanto riportato da Legambiente nel XVIII rapporto sull’ecosistema urbano, riguardante il trasporto su due ruote non motorizzate, l’associazione – attraverso una nota stampa – lamenta un fastidio crescente «Quali politiche di messa in sicurezza sono state attuate?».

«Secondo Legambiente siamo scivolati – continua la nota – al 36esimo posto per quanto concerne le poste ciclabili. A Monza riscontriamo purtroppo un’inversione di tendenza, che aveva visto negli ultimi anni, un progressivo abbattimento del numero degli incidenti ma dal 2010 riprendono a risalire e, se rimane costante (ma sempre troppo alto) il numero di incidenti mortali, con una media di 7.4/anno negli ultimi dieci anni, vede un’impennata nel numero dei feriti, il secondo più alto degli ultimi cinque anni. La velocità è la principale responsabile della pericolosità delle strade urbane. Esistono fortunatamente gli strumenti per combattere le alte velocità, come la comunicazione e istruzione degli utenti della strada che vanno accompagnati da interventi strutturali previsti nella moderazione del traffico. Ovvero integrazioni delle varie modalità dei mezzi circolanti, a basse velocità, con la realizzazione di chicane, restringimenti di carreggiata, rialzi dell’asfalto, parcheggi alternati e zone a 20-30/chilometri/h diffuse in tutta la città».

«Vorremmo che Monza – conclude la nota – entrasse di diritto nei primi posti delle classifiche per una forte riduzione degli incidenti urbani, evitando possibilmente quelli mortali. Saremmo così una città moderna, più civile e più vicina all’Europa e alle città che questi interventi hanno già realizzato. Non smettiamo di chiederlo e sperarlo».

Simone-VillaRichieste che trovano la pronta replica di Simone Villa, assessore alla Viabilità di Monza: «La prima risposta è grande come una casa ed è il progetto europeo ‘Archimedes’, uno studio che consentirà alla nostra città di elaborare misure di mobilità sostenibile, non solo ciclabile, in maniera scientifica; una priorità per lo sviluppo futuro e per dare regole precise a questo tipo di trasporto. Nello specifico, per quanto concerne la ciclabile, è in essere un ‘abaco’ che fornisce indicazioni e regole fisse riguardanti segnaletica, colori e modalità di realizzazione, perché per creare il massimo utilizzo sono necessarie indicazioni inequivocabili. Il secondo punto è il progetto di bikesharing, che partirà presumibilmente la prossima primavera, e che è cofinanziato per metà da Regione Lombardia. Monza si è qualificata con un buon punteggio al concorso regionale e ciò dimostra la bontà del progetto. Vorremmo dotare alcuni punti strategici della città, come il centro storico, l’area dell’ospedale e quella della stazione, di postazioni a noleggio. Nei primi mesi del 2012 indiremo il bando per coprire l’altra metà del piano. Monza, nonostante il momento particolare, non ha certo alzato bandiera bianca e questi intervento testimoniano la volontà di gettare le basi per un futuro sempre più sostenibile».

In Foto Simone Villa (archivio MB News)