Calcio Monza, pagati gli stipendi. Della Valle nuovo presidente?

Oggi gli stipendi pagati, a Natale (si spera) una nuova proprietà. È un tourbillon di notizie quello che gira in questi giorni attorno all’Associazione Calcio Monza Brianza 1912. Iniziamo dal fondo, cioè dalla notizia più fresca: oggi sono stati pagati ai giocatori gli stipendi di agosto e settembre, scongiurando così il rischio di penalizzazioni in classifica, già deficitaria (anche se in ripresa) nel Girone A di Prima Divisione.
Oggi gli stipendi pagati, a Natale (si spera) una nuova proprietà. È un tourbillon di notizie quello che gira in questi giorni attorno all’Associazione Calcio Monza Brianza 1912. Iniziamo dal fondo, cioè dalla notizia più fresca: oggi sono stati pagati ai giocatori gli stipendi di agosto e settembre, scongiurando così il rischio di penalizzazioni in classifica, già deficitaria (anche se in ripresa) nel Girone A di Prima Divisione.
“Siamo molto soddisfatti – commenta l’amministratore delegato della quasi centenaria società biancorossa Nicola Rigamonti – Considerando i problemi finanziari con cui da tempo abbiamo a che fare, siamo riusciti a compiere un mezzo miracolo. Perché è un risultato ottenuto grazie a un lavoro efficace, non a soldi provenienti da nuovi azionisti, che ancora non ci sono”. A proposito di nuovi investitori, il club di via Ragazzi del ’99 ha smentito, attraverso un comunicato, che Francesco Agnello (imprenditore campano titolare della Fonterme, società distributrice di acque minerali) abbia “mai preso contatto diretto con la società”. A noi del resto risulta che a essere interessato all’acquisto del Monza sia Nicola Arnone, anch’egli imprenditore campano nel settore delle acque minerali, ma proprietario di una società produttrice (Sgam, per intenderci quella delle acque Lete, Prata e Frizzarella), già sponsor del Napoli. “Non mi risulta che né Agnello né Arnone abbiano fatto passi formali per diventare acquirenti del Monza – sottolinea Rigamonti – Non ho mai sentito e non ho mai visto questi signori”. Eppure, secondo più fonti da noi interpellate, il signor “Acqua Lete” avrebbe messo gli occhi sul Monza per sfondare sul mercato al nord, dove le sue acque sarebbero scarsamente presenti. Del resto, quello brianzolo è un mercato appetito, visto che anche la famiglia Gabana, titolare della Paradiso, con lo spostamento da Montichiari a Monza della propria squadra di pallavolo maschile di Serie A1 è riuscita a entrare coi suoi prodotti in importanti strutture di vendita del territorio. Una volta rilevato il club brianzolo, l’imprenditore campano ne cederebbe una quota alla cordata locale, composta da almeno cinque personaggi di spicco: i monzesi Giancarlo Sangalli dell’omonima impresa di servizi ambientali, Giuseppe Malegori dell’omonima azienda di manutenzione del verde e Angelo Narducci di Prisma Costruzioni, oltre ai fratelli Paolo e Mario Vergani di Kopron, azienda di Carugate leader nella logistica. Qualcuno si sarebbe già scomodato a chiedere all’avvocato Raffaele Della Valle, indiscusso Vip numero 1 tra i tifosi del Monza, di diventare nuovo presidente. “Che in questo momento ci sia un concreto interesse da parte di imprenditori brianzoli a entrare nella società è indubbio – conferma l’ad – Il sindaco dice in giro il contrario, ma sbaglia, come anche a credere alle voci che denunciano un buco di bilancio di 6 milioni di euro. Attualmente i debiti dell’Ac Monza Brianza ammontano a circa 1 milione e 600mila euro, che è una cifra assolutamente normale nel mondo del calcio di Lega Pro”.
Insomma, tra conferme (poche) e smentite (molte), i tifosi biancorossi possono tirare un sospiro di sollievo, sperando nel regalo di Natale, visto che l’attuale proprietà (le società PaSport e On Champions, entrambi facenti riferimento al centrocampista olandese del Milan, Clarence Seedorf) vuole assolutamente disfarsi del “giocattolo” acquistato 28 mesi fa con la convinzione di realizzare nel capoluogo della Brianza un piccolo Ajax, un “allevamento” internazionale di talenti calcistici.
Si sarebbe dovuto, tra le altre cose, rifare il Brianteo realizzando una sorta di Juventus Stadium con tanto di centro medico attrezzato per la prevenzione degli infortuni. E invece lo stadio è ancora lo stesso inaugurato nel 1988, sempre più rappezzato ma, fortunatamente, un po’ più utilizzato. Proprio nei giorni scorsi si è tenuto un incontro tra i dirigenti del Monza e i tecnici comunali per fare il punto sulla situazione della manutenzione. “Oggi come oggi l’attuale proprietà ha fatto di più di quanto previsto in concessione (180mila euro in due anni di opere in conto canone, ndr) – afferma Giuseppe Rizzello, responsabile sicurezza e sviluppo infrastrutture del club – Da qui a fine stagione provvederemo ad attivare almeno uno dei due ascensori, a sostituire i seggiolini fuori norma e quelli distrutti, a rifare parte degli impianti idraulici ed elettrici e a verificare lo stato del tetto della tribuna e dei relativi tiranti. Alla scadenza della concessione, cioè a fine stagione, è certo che saremo in credito col Comune (per l’ultimo anno le opere devono essere di valore pari a 120mila euro, ndr)”.