Vedano, l’ultimo affondo di Cadorin (Pdl): «L’11% non è affar mio»

24 ottobre 2011 | 22:00
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Vedano, l’ultimo affondo di Cadorin (Pdl): «L’11% non è affar mio»

Vedano_al_Lambro-municipio-MB«Ci sono o ci fanno?». È con ironia pungente che Marcello Cadorin, coordinatore cittadino del Pdl di Vedano al Lambro, chiude la propria «apologia», – per usare il termine da lui proposto – con cui prova a fare chiarezza circa la sempre più intrigata faida azzurra in quel di Vedano.

Vedano_al_Lambro-municipio-MB«Ci sono o ci fanno?». È con ironia pungente che Marcello Cadorin, coordinatore cittadino del Pdl di Vedano al Lambro, chiude la propria «apologia», – per usare il termine da lui proposto – con cui prova a fare chiarezza circa la sempre più intrigata faida azzurra in quel di Vedano.

La trama è nota: in ballo c’è la poltroncina da coordinatore vedanese; all’angolo rosso Cadorin, appunto, e a quello blu il duo Blaisgh-Lissoni. Anche se, in realtà, la partita viene giocata a piani più nobili, dai secondi – sempre per usare una metafora pugilistica –: rispettivamente da Mario Mantovani in appoggio a Cadorin e da Roberto Alboni e Elena Centemero in forza a Blasigh-Lissoni.

L’ultimo affondo, come specificato, è targato Marcello Cadorin, che non lesina – attraverso una nota stampa – carinerie di sorta: «Ho letto che mi si accusa di aver tentato di costituire una lista civica rivale e contraria al Pdl. Quali prove ci sono? E’ solo un processo alle intenzioni, il fatto non sussiste! Da osservare che non si trattava di una lista monocolore Pdl, ma di una lista civica Pdl-Udc. (il candidato sindaco, Fabio Blasigh, in rappresentanza della lista in questione alle scorse amministrative ha ottenuto l’11% di preferenze, ndr) Ho letto in seguito che mi si accusa di non essermi candidato nella lista del Pdl. Partendo dal presupposto che neanche nell’Unione Sovietica Staliniana c’era l’obbligo di candidatura semmai il contrario. La mia rinuncia va inquadrata come capacità di sapere: fare un passo in dietro per lasciare il posto in lista all’On. Alboni o al consigliere provinciale Mancino affinché coi loro consensi potessero sostenere il loro candidato sindaco imposto Blasigh. Ma ho constatato che gli eletti nelle liste blindate e le preferenze non legano!; e capire l’umore e le attese dell’elettorato: era una sconfitta annunciata. Perché dovevo mettere la faccia per scelte ottuse del provinciale? Mi sto chiedendo ancora come e da chi possano essere stati abbindolati i vertici sui risultati. Invito formalmente la sig. Luisa Lissoni a non fregiarsi dell’appellativo di coordinatrice o pretendere di essere chiamata tale perché non può esserlo per lo statuto del partito (art.7 e 32), che richiede una persona residente. (Luisa Lissoni è di Biassono, ndr). Quindi la domanda che rivolgo ai Vedanesi è la seguente: i miei detrattori, la squadra dell’11%, ci fanno o ci sono? non sarò mai il capro espiatorio delle responsabilità altrui l’11% non e’ proprio affar mio».

In foto: il comune di Vedano al Lambro (archivio MB News).