I trasporti diventano veramente europei con i “project bonds”

I nuovi orientamenti per le reti di trasporto TEN-T sono molto più dettagliati dei precedenti per quanto riguarda i requisiti, anche per la rete globale, di modo che nel tempo, all’orizzonte del 2050, buona parte della rete globale avrà gli stessi standard di piena interoperabilità ed efficienza, per le ferrovie, o le auto elettriche. Questi requisiti sono sia tecnici che legali.
I nuovi orientamenti per le reti di trasporto TEN-T sono molto più dettagliati dei precedenti per quanto riguarda i requisiti, anche per la rete globale, di modo che nel tempo, all’orizzonte del 2050, buona parte della rete globale avrà gli stessi standard di piena interoperabilità ed efficienza, per le ferrovie, o le auto elettriche. Questi requisiti sono sia tecnici che legali.
È chiaramente auspicabile, in particolare per una rete centrale, che i requisiti tecnici siano interoperabili in tutta la rete. Ciò significa, ad esempio, che l’ERTMS (European Rail Traffic Management System), il sistema informatico di base di controllo dei treni, deve essere applicato ovunque. Gli standard di sicurezza stradale sia per le gallerie che per i tratti stradali in genere devono valere su tutta la rete e la tecnologia STI (sistemi di trasporto intelligente) deve essere interconnessa. Inoltre, l’eventuale futura infrastruttura di punti di ricarica per veicoli elettrici deve obbedire a norme comuni in modo che le automobili possano utilizzarla in tutti i punti della rete.
Gli orientamenti TEN-T comprendono un nuovo obbligo legale rigoroso che impone agli Stati UE che ricevono finanziamenti per progetti della rete centrale di portarli a termine. Tali progetti non potranno protrarsi oltre il 2030, data di completamento della rete centrale. Quest’obbligo dovrebbe fornire agli Stati membri un incentivo chiaro per evitare ritardi nell’esecuzione dei progetti di trasporto.
I 31,7 milioni di euro stanziati per i trasporti nell’ambito del meccanismo per collegare l’Europa del quadro finanziario pluriennale agiranno in pratica come “capitale di avviamento” per stimolare ulteriori investimenti da parte degli Stati membri, volti a completare collegamenti transfrontalieri difficili, che altrimenti potrebbero non essere realizzati. I finanziamenti TEN-T esercitano un forte effetto leva. L’esperienza degli ultimi anni mostra che ogni milione di euro speso a livello europeo genererà 5 milioni dai governi degli Stati membri e 20 milioni dal settore privato. Oltre a questo effetto leva, esiste oggi la possibilità di ottenere nuovi finanziamenti privati mediante strumenti finanziari innovativi, come le obbligazioni di progetto (project bonds).
Come si è deciso quali progetti appartengono alla rete centrale? La priorità è quella di riorientare i finanziamenti UE ai trasporti per creare un’autentica rete europea: invece di affrontare le strozzature a una a una, costruire una vera rete. La rete dovrà collegare fra loro i principali centri sociali ed economici e le interconnessioni con i paesi terzi (porti, aeroporti e collegamenti via terra) e realizzare l’infrastruttura permanente necessaria per il funzionamento del mercato unico, la promozione della concorrenza e lo sviluppo dell’economia.
Tale metodologia comporta diverse fasi. In primo luogo, occorre selezionare i nodi principali, che devono soddisfare determinati criteri statistici, come ad esempio essere città capitali o altri centri socioeconomici importanti, grandi porti e grandi aeroporti e interconnessioni con i paesi terzi. Successivamente, i nodi selezionati devono essere collegati fra loro da modi di trasporto via terra: ferrovie, vie navigabili interne e strade (alcuni già esistenti, ma talvolta con strozzature, ed altri con collegamenti tuttora mancanti). Da ultimo, occorre integrare un’analisi dettagliata dei grandi flussi di traffico, passeggeri e merci.
Per il periodo di finanziamento 2014-2020 si attribuisce un’importanza particolare al finanziamento dei progetti transfrontalieri. L’esperienza ha mostrato la notevole difficoltà di realizzare progetti transfrontalieri ed altri progetti di trasporto in Stati membri diversi in modo coordinato. Un’innovazione di rilievo contenuta nei nuovi orientamenti TEN-T è l’introduzione di dieci corridoi da realizzare nella rete centrale, che contribuiscono alla sua costituzione. Ciascun corridoio deve includere tre modi di trasporto, tre Stati e due sezioni transfrontaliere. Si creeranno “piattaforme di corridoio” per riunire tutte le parti interessate e gli Stati membri. La piattaforma di corridoio è una struttura di governance che elaborerà e attuerà “piani di sviluppo di corridoio” volti a coordinare efficacemente i lavori svolti lungo il corridoio in Stati diversi e in diverse fasi del progetto.
Sul fronte della sostenibilità ambientale, TEN-T è uno strumento essenziale per consentire alla politica dei trasporti di raggiungere la meta generale di una riduzione del 60% delle emissioni dei trasporti entro il 2050. La rete favorisce un trasferimento sostanziale del traffico di passeggeri e merci dal modo stradale a quello ferroviario e ad altre modalità. Tutti i progetti sono sottoposti a una valutazione rigorosa dell’impatto ambientale prima di essere ammessi al finanziamento.