Brianza. Piove sul bagnato? No piove sulle cattive abitudini

Tutto bloccato per due gocce. Ieri un mio amico mi ha detto che non avrebbe preso il treno per andare al lavoro perché oggi avrebbe piovuto. Quando piove i mezzi pubblici sono sempre in ritardo e umidi, si è giustificato.
Tutto bloccato per due gocce. Ieri un mio amico mi ha detto che non avrebbe preso il treno per andare al lavoro perché oggi avrebbe piovuto. Quando piove i mezzi pubblici sono sempre in ritardo e umidi, si è giustificato.
Non credo che prendendo la macchina abbia fatto prima. Doveva andare a Milano, zona viale Ripamonti. Non credo abbia fatto una scelta giusta. Un po’ come quelle mamme e papà che oggi intasavano le vie limitrofe alle scuole con le macchine. C’è chi è arrivato fin nei cortili pur di accompagnare più vicino il figlio, che guai se si bagna!
La pioggia non fa piacere a nessuno. Soprattutto se si deve andare al lavoro o a scuola. Ma credo che dobbiamo fare di necessità virtù. Cambiare testa e soprattutto cambiare abitudini. Un poncho e un ombrello sono, per esempio, due cose che potrebbero già fare al caso nostro. Poi ci sono pazienza e capacità di adattamento, in particolare per chi usa i mezzi pubblici. Quando piove sono umidi, caldi e spesso in ritardo. Sembra un ambiente malsano. Ma le nostre strade sono ormai immobili, ferme, paralizzate.
E se in più ci mettete l’impazienza, la stupidità di chi strombazza a quello davanti perché la coda non avanza, credo che anche una buona bicicletta possa fare la caso vostro (se i chilometri da fare sono circa dieci). Ma forse ha ragione chi ha preso l’auto oggi. Le nostre piste ciclabili sono discontinue e i bus bloccati nel traffico quanto le auto. E allora meglio viaggiare con la propria radio, con la propria temperatura, fino a che in Italia le cose stanno in questo modo.
Da parte mia sono anche certo che continuare a volere, lottare per mezzi pubblici più efficienti, anche col bagnato, piste ciclabili più sicure e veloci, sia solo un segno di civiltà del nostro Paese. Anche senza la pioggia.
In foto, Matteo Speziali