
Si erano lasciati un mese fa e forse lui non si era rassegnato alla fine della loro storia. Così ha aspettato che l’ex ragazza uscisse come ogni mattina per andare al lavoro e le ha sparato uccidendola sul colpo, prima di rivolgere l’arma contro di sé e togliersi la vita. È un omicidio-suicidio quello avvenuto questa mattina, intorno alle 8, in via Padre Kolbe.
Si erano lasciati un mese fa e forse lui non si era rassegnato alla fine della loro storia. Così ha aspettato che l’ex ragazza uscisse come ogni mattina per andare al lavoro e le ha sparato uccidendola sul colpo, prima di rivolgere l’arma contro di sé e togliersi la vita. È un omicidio-suicidio quello avvenuto questa mattina, intorno alle 8, in via Padre Kolbe.
Le vittime sono Valeria Mariani, una 29enne di Desio, residente in via Monviso, impiegata di banca a Seregno, e Giovanni Avogadro, 31 anni, operaio in Svizzera e residente a Ramponio Verna, nel Comasco.
Secondo la prima ricostruzione fornita dagli uomini dell’Arma pare che l’uomo abbia aspettato la ragazza in via Padre Kolbe, dove lei aveva il box con l’auto, e poi le abbia sparato diversi colpi di pistola. Successivamente il 31enne si è rivolto l’arma alla tempia e ha usato l’ultimo colpo su di sè.
Tempestivo l’intervento dei soccorsi, ma per entrambi non c’è stato nulla da fare. Tuttora sono in corso indagini da parte dei militari. Resta ancora da chiarire come l’uomo sia venuto in possesso della pistola, una calibro 9,dal momento che non aveva il porto d’armi.
Le finestre al primo piano della palazzina rosa di via Monviso, dove la ragazza viveva con i genitori, questa mattina erano chiuse. Sconvolti i vicini di casa. «Ho sentito un botto fortissimo e poi altri ancora – ha raccontato una donna – Qui, nel palazzo, siamo usciti tutti sul balcone e abbiamo visto i corpi per terra, ma non immaginavamo una tragedia simile. Come è potuto succedere?». Alla «Vigna dei fiori», così si chiama il piccolo quartiere dove è avvenuto il dramma, tutti si conoscono. E in tanti conoscevano bene Valeria: «l’ho vista crescere», «era una bravissima ragazza», e ancora «non ci posso credere», sono stati i commenti più frequenti.
I carabinieri della Compagnia di Desio, guidati dal capitano Cataldo Pantaleo, proseguono nelle indagini per cercare di chiarire l’esatta dinamica con cui è avvenuta la tragedia.