La Cassina di Meda resta in bilico. «Nuove risposte o sarà ancora lotta»

Il braccio di ferro continua. Da una parte loro, i lavoratori, irremovibili nella lotta; dall’altra i vertici dell’azienda intenzionati a tagliare. In ogni caso. Perché se anche la Cassina non verrà trasferita in Romania, gli stipendi verranno ridotti. Comunque.
Il braccio di ferro continua. Da una parte loro, i lavoratori, irremovibili nella lotta; dall’altra i vertici dell’azienda intenzionati a tagliare. In ogni caso. Perché se anche la Cassina non verrà trasferita in Romania, gli stipendi verranno ridotti. Comunque.
In sostanza dall’incontro del 14 giugno nulla è cambiato. E i lavoratori restano in bilico. Nemmeno dal colloquio tra l’amministrazione dell’azienda e i capigruppo del Consiglio comunale di Meda, che si è svolto lo scorso mercoledì in Municipio, sono emerse novità sostanziali.
«La società vuole continuare nel proprio intento: delocalizzare una parte della produzione nell’Est europeo oppure rimanere sul territorio riducendo del 30% il costo del lavoro», ha spiegato Armando Busnelli, segretario generale della Filca Cisl Brianza. Intanto l’azienda ha già formalizzato una richiesta di incontro entro fine luglio. «Siamo disponibili al confronto, come il sindacato ha sempre fatto, ma a una condizione: non vogliamo sia una normale conseguenza dell’incontro del 14 giugno – ha puntualizzato Busnelli – Siamo favorevoli a discutere, ma se ci verranno fornite le stesse notizie noi continueremo la lotta». E ha aggiunto: «Stiamo verificano l’impatto che questa azione può avere sul territorio. Siamo convinti che, qualunque sia la decisione, provocherà un meccanismo a cascata sulle altre aziende che cercheranno di mantenersi concorrenziali».
E l’attenzione dei sindacati va addirittura oltre confine. «Conosciamo già il nome dell’azienda che ha preso in carico parte della lavorazione della Cassina – ha detto il segretario generale Filca Cisl Brianza – Ci stiamo muovendo, in sinergia con i sindacati romeni, per capire le condizioni del contratto e della sicurezza».
In attesa di un nuovo confronto con i vertici aziendali, lavoratori e sindacati incontreranno la Provincia il 28 luglio, mentre in Regione prosegue il dialogo con il vicegovernatore per programmare, quanto prima, un vertice.