Gatti e gravidanza. Sfatiamo una volta per tutte una paura immotivata: la toxoplasmosi

Gatti e gravidanza a causa della cattiva informazione questo binomio è spesso ritenuto inaccettabile. Non avete idea di quante volte presso il Gattile gestito dall’Enpa sez. di Monza e Brianza arrivi il micio di casa che è stato gentilmente sfrattato dai suoi proprietari nel momento in cui una donna scopre di essere incinta.
Gatti e gravidanza a causa della cattiva informazione questo binomio è spesso ritenuto inaccettabile. Non avete idea di quante volte presso il Gattile gestito dall’Enpa sez. di Monza e Brianza arrivi il micio di casa che è stato gentilmente sfrattato dai suoi proprietari nel momento in cui una donna scopre di essere incinta.
Mi sento particolarmente coinvolta in questo argomento poiché aspetto una bambina ma sono già anche “mamma” di 3 splendidi gatti che hanno condiviso con me ogni momento della gravidanza, ormai quasi a termine, tenendomi tanta compagnia durante le classiche notti insonni.
Cos’è la toxoplasmosi? Si tratta di un’infezione causata da un microscopico parassita (protozoo Toxoplasma gondii) che può vivere nelle cellule degli uomini e degli animali, soprattutto gatti e animali da allevamento. Essa è asintomatica: potremmo scoprire di essere positivi solo con delle specifiche analisi del sangue che vengono prescritte a tutte le donne in stato di interessante. Questa infezione infatti diventa pericolosa per il feto se contratta in gravidanza in quanto potrebbe (potrebbe) essere la causa di gravi malattie neurologiche o di aborti. Purtroppo il principale imputato nella trasmissione della malattia all’uomo è stato sempre considerato, anche se erroneamente, il gatto. Per questo motivo, durante la gravidanza, lo specialista consiglia spesse volte alla gestante di allontanare il proprio gatto, senza dare delucidazioni chiare e competenti in materia e spesso e volentieri senza un valido motivo!
Fortunatamente recenti studi (British Medical Journal) indicano infatti tra le principali fonti di infezioni (il 63 per cento) il consumo da parte della gestante di carne cruda e semicruda di maiale e di agnello (prosciutto crudo, capocollo, salsicce, salumi in generale, carne salata ed essiccata, carpaccio ecc.). Un’altra importante fonte di trasmissione del parassita è rappresentata dal terreno contaminato dalle feci di animali infetti.
{xtypo_rounded2}Ecco nello specifico come si può contrarre la toxoplasmosi:
• Venendo a contatto con le feci infette del gatto (i gatti potrebbero contrarre l’infezione mangiando roditori infetti, uccelli e altri piccoli animali, quindi parliamo fondamentalmente di gatti randagi a meno che voi non decidiate di alimentare il vostro felino con le carcasse trovate per strada.
• E’ bene sapere che è necessario ingerire le feci per contrarre l’infezione non basta toccarle…e soprattutto il gatto deve avere la toxoplasmosi per poterla trasmettere cosa che possiamo appurare solo se gli facciamo un esame del sangue!
• Non tutti i gatti hanno la toxoplasmosi!
• Le cisti del parassita schiudono e si rendono infettanti dopo tre giorni: questo significa che con una pulizia quotidiana della sabbietta di micio (cosa che si dovrebbe fare normalmente) evitiamo qualsiasi tipo di rischio.
• Se siamo particolarmente ansiosi possiamo anche decidere di utilizzare dei guantini usa e getta al cambio della lettiera (ma è sufficiente lavarsi bene le mani).
• Magari evitate di dare a micio la carne cruda se ogni tanto gli somministrate questo alimento che lui ama molto….ma che può essere pericoloso per la sua salute.
• Mangiando carne cruda o non cotta bene che è contaminata
• Mangiando cibi crudi, frutta non lavata o verdure che sono state contaminate dal concime.{/xtypo_rounded2}
Con il quotidiano rispetto delle norme igieniche e un consulto specialistico con il proprio veterinario di fiducia, si potranno superare le paure e vivere una gravidanza felice insieme al nostro fedele amico come sto facendo io.