Yamaha di Lesmo, i cassintegrati attaccano: «Dalle istituzioni comportamento vergognoso»

24 giugno 2011 | 23:07
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Yamaha di Lesmo, i cassintegrati attaccano: «Dalle istituzioni comportamento vergognoso»

yahamaprotesta-mbLa risposta non si è fatta attendere. A pochi giorni dalle esternazioni del presidente della Provincia Dario Allevi e del sindaco di Lesmo Desiderati in merito alla mancata partecipazione dei sindacati al tavolo del 17 giugno sono i cassintegrati Yamaha a dire la loro.

yahamaprotesta-mbLa risposta non si è fatta attendere. A pochi giorni dalle esternazioni del presidente della Provincia Dario Allevi e del sindaco di Lesmo Desiderati in merito alla mancata partecipazione dei sindacati al tavolo del 17 giugno sono i cassintegrati Yamaha a dire la loro.

Una risposta dura, decisa e perentoria: «Le istituzioni dovrebbero rappresentare tutti i cittadini – hanno spiegato i rappresentanti delle Rsu – invece hanno fornito un’immagine del tutto errata ed ingiusta della realtà».

La presa di posizione è inamovibile: «Il nostro presidio continuerà ad oltranza fino a che non verranno riconosciuti i nostri diritti e la nostra dignità di lavoratori». Una frase che nasce dalla decisione delle istituzioni di attivare la prefettura per rimuovere il presidio, definita da Allevi «l’unica soluzione possibile dopo il rifiuto dei sindacati di presenziare all’incontro». Un’assenza che, a detta dei sindacati, è tutt’altro che ingiustificata: «La RSU Yamaha condivide la scelta dell’organizzazione sindacale di disertare il tavolo in Provincia, scelta comunicata con anticipo alle istituzioni senza però trovare risposta». La motivazione è la stessa già comunicata dalla Fim Cisl: «La proposta aziendale di mettere a disposizione 1.000 Euro a testa è irricevibile e non credibile neppure come base di partenza, considerando l’enorme cifra accantonata a bilancio dalla Yamaha».

La diatriba torna poi sulla decisione di Allevi di ricorrere allo sgombero del presidio, che prosegue ormai da quasi 200 giorni: «Mai il nostro presidio pacifico è venuto meno agli accordi con le forze dell’ordine, è vergognoso che la motivazione dello sgombero sia l’assenza dei sindacati al tavolo, dopo che Yamaha è stata assente a ben tre incontri». Persa la fiducia nelle istituzioni, ai cassintegrati non resta che «rivolgere un appello a tutti i cittadini, i lavoratori, le forze sociali, politiche e religiose».