Lesmo. Yamaha, sindacati assenti ieri. Allevi: «Decisione incomprensibile»

Il colpo di scena che nessuno si aspettava. Quando ormai le trattative per risolvere la questione dei cassintegrati Yamaha di Lesmo sembravano sulla giusta strada ecco la svolta in negativo: sindacati ed Rsu aziendali assenti, quindi salta il tavolo istituzionale organizzato venerdì 17 dalla Provincia di Monza e Brianza.
Il colpo di scena che nessuno si aspettava. Quando ormai le trattative per risolvere la questione dei cassintegrati Yamaha di Lesmo sembravano sulla giusta strada ecco la svolta in negativo: sindacati ed Rsu aziendali assenti, quindi salta il tavolo istituzionale organizzato venerdì 17 dalla Provincia di Monza e Brianza.
«Ancora una volta Yamaha non si è smentita e a ridosso dell’incontro ha cambiato le carte in tavola» spiegano dalla Fim Cisl, mentre Allevi parla di «scelta incomprensibile dei sindacati».
Una scelta, quella dei sindacati, che ha lasciato perplesso il presidente provinciale Dario Allevi: «Un segnale forte e chiaro che non c’è alcuna intenzione di vagliare soluzioni alternative agli incentivi economici» ha spiegato Allevi, seguito a ruota dal sindaco di Lesmo Marco Desiderati, anch’esso presente al tavolo delle trattative con i dirigenti aziendali. Ciò che ha portato al rifiuto dei sindacati e delle Rsu, a detta degli stessi, è stato l’atteggiamento di Yamaha, rea di «aver cambiato le carte in tavola negli approfondimenti a ridosso dell’incontro ufficiale». Al termine del precedente incontro si era giunti ad una soluzione gradita ad entrambi: Yamaha avrebbe garantito risorse aggiuntive al fine di predisporre un percorso di ricollocazione e di accompagnamento alla formazione per i 30 cassintegrati ancora senza impiego. Ma qualcosa sembrerebbe cambiato, ed i sindacati motivano così la loro scelta: «Il percorso di ricollocazione nella proposta dell’azienda è quasi totalmente pagato dai lavoratori in CIGS con gli 8.000 euro d’incentivo già previsti dall’accordo del 7 gennaio 2010, Yamaha mette in più circa euro 1000 a lavoratore a fronte di un accantonamento così importante stanziato nel bilancio». Lo spazio per riaprire un dialogo c’è, ed i sindacati provano ad illustrarlo: «La Fim Cisl Brianza conferma la sua volontà e disponibilità a perseguire e rafforzare i percorsi di ricollocazione ma nella chiarezza di quello che si vuole fare».
Chiarezza sembra la parola chiave, quella che Allevi e Desiderati non vedono nella decisione di disertare il vertice e in alcune scelte dei cassintegrati: «Ci dispiace venire a sapere che sono stati rifiutati colloqui, posti di lavoro a tempo determinato ed indeterminato: tutto ciò è assolutamente incomprensibile». I due hanno poi tirato le somme del loro lavoro di mediazione: «Riteniamo di aver svolto il nostro compito istituzionale fino in fondo e di avere fatto anche qualcosa in più, proponendo sempre soluzioni vere e concrete» . Quella del presidente Allevi sembra una resa: «L’assenza dei sindacati ha vanificato la possibilità di un confronto, a questo punto non ci resta che arrenderci ed attivare la Prefettura». Se il presidente punta il dito contro i sindacati, dall’altra parte si accusa l’azienda: «Se l’atteggiamento di Yamaha non cambia sarà la sola responsabile del non raggiungimento di un accordo».