Vedano al Lambro, confronto candidati. Toni accesi e qualche scaramuccia

A tratti, il confronto tra i candidati sindaci di Vedano, è sembrata un’improbabile resa dei conti. Al cospetto di una sala della Cultura traboccante e vivace, i quattro papabili alla poltrona di primo cittadino del comune più ricco della Brianza, si sono dati battaglia politica senza tergiversare, e non sono mancati i momenti piccati.
A tratti, il confronto tra i candidati sindaci di Vedano, è sembrata un’improbabile resa dei conti. Al cospetto di una sala della Cultura traboccante e vivace, i quattro papabili alla poltrona di primo cittadino del comune più ricco della Brianza, si sono dati battaglia politica senza tergiversare, e non sono mancati i momenti piccati.
Nel mirino, specialmente, Ippolito Ottone, candidato per la lista civica ‘Vivi Vedano’ e già due volte sindaco del paese: una sorta di Giuda Iscariota per alcuni cittadini che, presumibilmente, non hanno digerito la decisione di Ottone di passare in minoranza durante il quinquennio targato Patrizia Lecchi, sindaco uscente di ‘Lista per Vedano’, lista civica di centrosinistra che caldeggia l’elezione di Renato Meregalli, già in giunta negli ultimi anni.
Guardando a destra, invece, un’altra scissione: Lega e Pdl, infatti, abbandonano i buoni propositi di collaborazione, paventati insistentemente negli scorsi mesi, e buttano nella mischia, rispettivamente, Marco Bianconi e Fabio Blasigh.
Insomma, un pot-pourri inedito per il piccolo comune brianzolo.
Come detto, sono anche volate parole grosse: un paio di «Vergognati», forti e chiari, hanno investito Ottone, e i quattro candidati hanno sciorinato strategie e dati più o meno chiari. Emblematico, in questo senso, l’intervento di un cittadino vedanese, il quale, indomito, dopo avere cercato di sottrarre il microfono a Luigi Losa, moderatore della serata, ha chiesto lumi circa le diverse interpretazioni: «A chi devo credere? State dando i numeri!», ha chiosato.
Blasigh, ventunenne candidato berlusconiano, presumibilmente al primo ring politico della sua carriera, si è dimostrato pragmatico e quieto, ricordando come, «Al Pdl non interessano le poltrone ma le idee». Anche Bianconi, da buon padano, ne ha sparata qualcuna, «Corriamo da soli perché è il partito che ce lo ha chiesto: no a Pdl, Fli e Udc». Meregalli, invece, spalleggia la «continuità del mandato, siamo amministratori e cittadini, non c’è distanza», mentre Ottone rivela che è tornato «perché me lo hanno chiesto alcuni vedanesi».
In foto, da sx: Renato Meregalli, Marco Bianconi, Ippolito Ottone e Fabio Blasigh.