Monza: operazione “fata”: ecco le prime condanne per gli sfruttatori di minori
Arrivano le prime condanne per gli sfruttatori di giovani donne e minori, arrestati nella maxi operazione “Fata”, coordinata dalla Dda di Milano ed eseguita dai carabinieri della Compagnia di Monza.
Un maxi blitz partito in contemporanea in Italia e in Romania, al termine di due anni di indagine che avevano portato alla luce una vera e propria “tratta umana” di donne e minorenni da mettere sulle strade brianzole e milanesi a prostituirsi, era stato eseguito dai carabinieri di Monza, in collaborazione con la Polizia Rumena ed Inperpol, la scorsa primavera.
Oltre 50 persone erano finite in manette per sfruttamento della prostituzione, anche minorile, in alcuni casi aggravata dal reato di tratta di esseri umani (alcuni dei minori e delle giovani che venivano costretti a prostituirsi erano stati rapiti da istituti in Romania). Ieri mattina il tribunale di Milano, in composizione collegiale, ha condannato, con il rito abbreviato, 34 dei soggetti tratti in arresto dai militari della Compagnia di Monza. Le prime condanne sono state pronunciate ieri mattina, per coloro che hanno scelto il rito abbreviato, potendo così giovare di una riduzione della pena, riguardano solamente gli imputati accusati di sfruttamento della prostituzione. Le pene richieste dal sostituto procuratore della Repubblica Ester Nocera, titolare del fascicolo, e poi confermate dal Tribunale, variano da un minimo di 3 anni ed otto mesi, ad un massimo di 4 anni e 5 mesi. Nei prossimi mesi la corte d’assise di Milano processerà con rito ordinario i soggetti accusati del più grave reato di tratta di esseri umani.