Monza caput mundi della cultura. Sempre più vicino il Forum Unesco
Si delinea meglio il programma del prossimo Forum Mondiale dell’Unesco, in programma dal 6 all’8 giugno in Villa Reale. Ieri, nel corso della conferenza stampa di presentazione, si sono alzati i veli su progetti e scopi della manifestazione.
«Arriveranno esperti da tutto il mondo – ha dichiarato Massimo Buscemi, assessore regionale alla Cultura – per parlare dell’e-book, un tema di grande attualità che dobbiamo approcciare con grande serenità e interesse. L’e-book è uno strumento innovativo da un punto di vista tecnologico, ma non vanno certamente dimenticati la carta e l’inchiostro, che rappresentano una tradizione dal ruolo insostituibile».
Il Forum sarà accompagnato da diversi eventi collaterali a Monza e Milano, sotto il nome di ‘Lombardia Open Forum’
I tre temi principali di ‘Focus 2011’ saranno affrontati nelle sessioni plenarie: ‘L’economia dell’e book’; ‘Il diritto d’autore nell’era digitale’; ‘La biblioteca digitale’. Nove seminari saranno dedicati alle seguenti sottotematiche: ‘Blog contro giornali’; ‘Il futuro della scrittura e della lettura’; ‘Cambiamenti nella catena produttiva e distributiva’; ‘Copyright contro copyleft’; ‘Fair use e Creative Commons’; ‘Conservazione della memoria digitale’; ‘La biblioteca come servizio pubblico’; ‘Partecipazione pubblica e privata’; ‘I rischi della digitalizzazione’.
E questa pazza voglia di cultura che pare attanagliare Monza trova conferma anche nei dati di Camera di Commercio, «Complessivamente in Italia sono oltre 400 le imprese attive in supporti per l’editoria, di cui 1 su 4 in Lombardia. – si legge in una nota stampa dell’ente – Sono Milano e Monza e Brianza le province con più imprese del settore, rispettivamente 63 e 10».
«In Brianza la dimensione culturale e quella produttiva – ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza – sono estremamente correlate, entrambe impegnate in una costante ricerca della qualità, dell’innovazione, capace di interpretare i nostri bisogni e le nostre identità. E in questo modo la cultura, oltre a dare significati alla nostra realtà, diventa impresa, stimola la creazione di attività economiche, genera occupazione, ravviva il tessuto urbano, attrae flussi di investimenti e persone, diventa volano di sviluppo economico diffuso».