Immigrati: il Tar boccia le ordinanze di Biassono, Brugherio e Seregno

cgil-monza-sede-mbIl Tar della Lombardia ha accolto il ricorso presentato dalla Cgil provinciale e regionale e da Cisl e Uil Brianza contro le ordinanze dei comuni di Biassono, Brugherio e Seregno giudicandole illegittime.


cgil-monza-sede-mbIl Tar della Lombardia ha accolto il ricorso presentato dalla Cgil provinciale e regionale e da Cisl e Uil Brianza contro le ordinanze dei comuni di Biassono, Brugherio e Seregno giudicandole illegittime.

Le ordinanze – che sostanzialmente prendevano tutte spunto da quella criticatissima di Stradella – stabilivano l’iscrizione alle anagrafi comunali dei cittadini stranieri, comunitari e non, in base ai requisiti di reddito e alloggio adatto.

«Per una briciola di consenso in più sono state fatte cose che noi giudichiamo vessatorie – ha sentenziato Maurizio Laini, segretario generale di Cgil Monza e Brianza – E ora ai cittadini di questi comuni pagheranno le spese». «I dati della provincia hanno evidenziato che ci sono stati 20mila nuovi inserimenti lavorativi che, seppur precari, dimostrano che gli stranieri sono una risorsa per i lavori che gli altri non fanno», gli ha fatto eco Rita Pavan, segretario di Cisl Brianza e co-promotrice del ricorso.

Una delle ragioni per cui il Tar ha annullato queste ordinanze è che le amministrazioni locali gestiscono l’anagrafe su delega dello Stato. In altre parole lo Stato ha la competenza di legiferare in materia e i comuni di tenere i registri anagrafici. «Queste sentenze sono anche un criterio per i comuni – ha spiegato il professor Vittorio Angiolini che insieme all’avvocato Renata D’Amico ha patrocinato il ricorso – Tagliano la legittimità di tutte le ordinanze comunali che riguardano l’accesso ai servizi comunali».

Per i sindacati si tratta di misure illegittime e discriminatorie. «Ostacoli continui contro gli immigrati», per Luciana Spagnolo dell’ufficio Migranti di Cgil Brianza, mentre per Giorgio Roversi di Cgil Lombardia si tratta «solo operazioni d’immagine per fini elettorali che si ripercuotono sulle casse comunali».

«Il problema è anche per gli italiani, queste ordinanze mettono il datore di lavoro in condizioni di incertezza», ha sottolineato il professor Angiolini. «Operazioni boomerang», secondo il segretario Laini che «delegittimano comportamenti irregolari e frustano il desiderio di regolarità».

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