Lissone, sfiducia illegittima. Fossati: «Serve pallottoliere». Pd: «Vadano a casa»
La matematica, croce degli scolari e dei politici. Colpa di un’unità, quantomai significante, se il sindaco di Lissone, Ambrogio Fossati, tuona, attraverso un comunicato stampa diramato dal suo entourage: «Regalerò un pallottoliere alle minoranze».
La mozione di sfiducia presentata da 11 consiglieri di minoranza, dopo i fattacci della scorsa settimana, ha difatti scatenato il borgomastro lissonese: «Ho più volte constatato, ascoltando gli interventi in aula, che molti consiglieri di opposizione non sanno leggere. Oggi sono costretto a constatare che non sanno neppure fare i conti. Per presentare una mozione di sfiducia, come l’articolo 16 dello Statuto comunale prevede, occorrono le firme dei due quinti dei Consiglieri assegnati, senza computare il Sindaco, cioè di dodici. Il documento presentato, invece, riporta solo undici firme. Vorrà dire che, se me lo chiederanno, la firmerò io stesso. Così avranno il piacere di poterla sottoporre al voto dell’aula. Mi chiedo però con che coraggio questi signori si candideranno per governare Lissone, se non sono neppure in grado di svolgere una semplice operazione, di quelle che si imparano alle scuole elementari. Comunque rimedieremo anche a questo, regalando ai colleghi del centrosinistra un pallottoliere».
Pronta la risposta di Elio Talarico, segretario democratico: «Si permettono anche di fare dell’ironia. La mozione che abbiamo presentato è chiaramente simbolica, non abbiamo i numeri per fare altrimenti. Che continuino a governare, ne hanno il diritto e i numeri, ma dovranno rispondere alle proprie coscienze. Noi vogliamo che vadano a casa».