Lesmo, Yamaha: cassaintegrati minacciati. Bersani, serve “tavolo”

Yamha-intimidazioneUna tre giorni particolare, quella dei 66 cassintegrati della Yamaha di Lesmo. Una tre giorni intensa , contrassegnata da episodi indegni: tra venerdì e sabato gli ex-lavoratori del presidio permanente sono stati vittima di due atti intimidatori ad opera di ignoti che hanno destato preoccupazione e paura. Oggi i lavoratori sporgeranno denuncia ai carbinieri.


Yamha-intimidazioneUna tre giorni particolare, quella dei 66 cassintegrati della Yamaha di Lesmo. Una tre giorni intensa , contrassegnata da episodi indegni: tra venerdì e sabato gli ex-lavoratori del presidio permanente sono stati vittima di due atti intimidatori ad opera di ignoti che hanno destato preoccupazione e paura. Oggi i lavoratori sporgeranno denuncia ai carbinieri.

Sullo sfondo è stato anche un weekend di appuntamenti con il mondo politico, dall’onorevole del Pd Pierluigi Bersani al segretario nazionale della Federazione della Sinistra Paolo Ferrero, che hanno rinnovato le speranze dei lavoratori.

 

Minacce di morte, tentativi di sabotaggio, ora i 66 cassintegrati non si sentono più al sicuro. «Non sono i primi atti vandalici di cui siamo vittime – spiega il delegato Rsu Angelo Caprotti – ma nei mesi scorsi si trattava di episodi di poco conto». Ora invece il quadro si fa drammatico: venerdì pomeriggio una mano ignota ha strappato i cavi elettrici che mettono in sicurezza il presidio permanente, ed il corto circuito «è stato evitato per miracolo», sabato invece è stata la volta di un foglio di intimidazione, che invita i presidianti ad andarsene a fronte di gravi minacce di morte. Ancora buio sull’identità dei delinquenti, ma quaclosa si potrebbe smuovere nelle prossime ore: «Siamo in attesa di parlare con una persona che ha visto l’episodio di venerdì – ha aggiunto Caprotti – Non diamo fastidio a nessuno, non vedo perché dovrebbero prendersela con noi». Nella giornata di oggi, come già detto, i cassintegrati si presenteranno dai CarabinieriYamaha-incontro_con_Ferrero per sporgere denuncia, ma i primi segnali di solidarietà sono arrivati dal Comune di Lesmo: prima l’intervento dei tecnici per ripristinare i cavi elettrici, poi l’incontro, dopo 5 mesi di assenza, con il sindaco Desiderati. «Il sindaco ci ha proposto un accordo – ha spiegato il delegato Rsu – Noi togliamo insegne e striscioni per una settimana e lui si impegna a fare da tramite con l’azienda per un incontro risolutivo».

Sul versante politico il primo appuntamento è stato invece venerdì mattina, con il colloquio tra i lavoratori e il segretario del Pd Bersani a margine dell’incontro organizzato presso la Bames di Vimercate. L’onorevole, già informato della questione, «è rimasto sorpreso del fatto che ad oggi non sia stato ancora programmato alcun tavolo istituzionale». Da Bersani anche la promessa di tenersi aggiornato sugli sviluppi futuri, «tramite gli onorevoli Mosca e Farinone, che nel dicembre scorso avevano presentato una interpellanza». Sabato pomeriggio il secondo incontro, questa volta al presidio, con Paolo Ferrero, segretario nazionale della Federazione della Sinistra, Heinz Bierbaum, vice presidente della sinistra tedesca e il giornalista di Liberazione Matteo Gaddi. Al termine della chiacchierata Ferrero, con l’aiuto di Gaddi, ha annunciato che presenterà un’interpellanza al Parlamento Europeo ed una interrogazione al ministro Sacconi. «Da Bierbaum ci è arrivata la promessa di un suo sforzo per instaurare contatti con i sindacati spagnoli che stanno seguendo quanto accade ai 400 lavoratori licenziati da Yamaha» hanno spiegato i lavoratori.

Foto concesse da: www.yamaharesistiamo66.it

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.
commenta