Giardini Ramelli, esplode la polemica fra Pdl e Pd. Allevi: “Il silenzio è d’oro”
Fa discutere la decisione dell’amministrazione comunale di dedicare i giardini di via Calatafimi a Sergio Ramelli. Appena appresa la notizia, il Pd ha criticato l’iniziativa. Per bocca del suo capogruppo in consiglio comunale, Roberto Scanagatti, ha bollato l’intitolazione come una «forzatura, dal momento che non sono state effettuate altre dediche».
Nel giro di poche ore, sulla sua bacheca di Facebook il presidente della Provincia di Monza, Dario Allevi, che ha sempre rivendicato il suo passato di militante del Movimento sociale ha replicato dicendo che «talvolta il silenzio è veramente d’oro».
La morte di Ramelli, aggredito a colpi di chiave inglese da un commando di Autonomia operaia nel 1975 e morto il 29 aprile dopo una lunga agonia, fa ancora discutere. Anche Giuliano Ghezzi, capogruppo del Pdl in consiglio comunale, ha affidato al popolare social network la replica alle parole del collega Scanagatti e lo ha fatto usando l’arma dell’ironia: «E’ vero, non sono stati intitolati altri giardini, quindi siamo all’inizio». Andrea Arbizzoni, assessore allo Sport del Comune, e coautore del libro «Sergio Ramelli, una storia che fa ancora paura», ha tuttavia tentato di smorzare i toni. «Il nostro obiettivo è che il nome di Sergio venga ricordato e che la sua storia sia spiegata ai ragazzi – ha sottolineato -. Non volgiamo fare alcuna polemica e per questo abbiamo deciso di rinviare la cerimonia di intitolazione alla prossima estate per evitare sovrapposizioni col 25 aprile».
Il legame di Ramelli con Monza è molto più solido di quello che possa apparire. Il libro sulla sua storia è stato scritto da cinque monzesi e soprattutto il giudice che processo gli autori del pestaggio era Antonino Cusumano che a Monza è stato procuratore capo per molti anni.