Villa Reale, il ‘no’ ai privati arriverà al Quirinale. Molte le firme note

3 marzo 2011 | 23:03
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Villa Reale, il ‘no’ ai privati arriverà al Quirinale. Molte le firme note

villa-reale-monzaIl Gruppo ‘La Villa Reale è anche mia’ non si arrende all’idea che la reggia del Piermarini venga privatizzata e chiede un’audizione al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Forti delle ormai 12mila firme raccolte, impreziosite dalle sigle di alcune personalità del mondo della cultura e dello spettacolo, i cittadini del gruppo intendono consegnare direttamente al Quirinale le ragioni del proprio diniego.

villa-reale-monzaIl Gruppo ‘La Villa Reale è anche mia’ non si arrende all’idea che la reggia del Piermarini venga privatizzata e chiede un’audizione al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Forti delle ormai 12mila firme raccolte, impreziosite dalle sigle di alcune personalità del mondo della cultura e dello spettacolo, i cittadini del gruppo intendono consegnare direttamente al Quirinale le ragioni del proprio diniego.

«Tentiamo la strada di Roma – spiega Bianca Montrasio, portavoce – per riuscire a dare ufficialità alla consegna. Ciò che maggiormente amareggia è che il sindaco, Marco Mariani, non ci abbia concesso l’incontro pubblico che auspicavamo, accusandoci, peraltro, di dire il falso. In queste settimane abbiamo registrato l’opinione di diversi esperti, uno su tutti, Marco Dezzi Bardeschi, ordinario di restauro architettonico, che ha duramente attaccato il bando di Infrastrutture Lombarde, bollandolo come ‘falso’».

Non solo Bardeschi, tra le adesioni alla petizione per il ritiro del bando (che, ricordiamo, assegnerà per 30 anni a un privato la gestione della Villa Reale, attualmente una commissione sta valutando l’assegnazione tra due consorzi di aziende che hanno presentato offerta) spiccano anche i nomi di: Gino e Cecilia Strada, Stefano Benni, Salvatore Borsellino, Don Luigi Ciotti, Lella Costa, Margherita Hack, Giovanna Melandri, Oliviero Toscani, Walter Veltroni e Niki Vendola.

«Entro fine mese – conclude Montrasio – affideremo firme e questione al Presidente Napolitano».