All’indomani delle ricorrenze per la festa della donna, il Senato ha approvato il disegno di legge che apre le porte all’universo rosa nei consigli di amministrazione delle società quotate in Borsa. Il ddl, in pratica, imporrà ai cda e agli organi di controllo delle società quotate di destinare un quinto dei posti alle donne a partire dal 2012 e un terzo a partire dal 2015.
«É una battaglia che ho condotto in prima persona, firmando il ddl insieme a Lella Golfo, e continuerò a sostenerlo ora che il testo tornerà alla Camera – ha dichiarato Alessia Mosca, deputato del Pd, promotrice della proposta di legge bipartisan per l’introduzione delle quote rosa nei cda e nei consigli di sorveglianza delle aziende quotate – Confido che anche le pari opportunità del nostro Paese, a breve, possano trovarsi sulla buona strada degli altri paesi europei».
Un po’ più dubbiosa (e cauta, soprattutto in attesa dell’approvazione definitiva) l’assessore alle Pari opportunità del comune di Monza, Martina Sassoli. «Inizialmente ero un po’ perplessa, anche quando il testo, ancora in fase di prima discussione, era stato presentato in città, in occasione di Ottobre in rosa, alla presenza dell’onorevole Mosca – ha detto – Mi ostino a non considerare le donne come dei “panda”, cioè dei soggetti in via di estinzione. Ma è anche vero che nelle società quotate è difficile far emergere le quote rosa». E lancia uno spunto di riflessione: «Se è stato dato il via libera all’inserimento delle donne nelle società quotate, perché non anche nelle municipalizzate?».
Il provvedimento tornerà in aula, a Palazzo Madama, martedì per le dichiarazioni di voto e l’ok definitivo.
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