Monza, piccola odissea al parcometro «mangiasoldi» di piazza Cambiaghi

parchimetri-non-funzionanti-area-cambiaghi-monza-mbA chi non è mai capitato? Alzi la mano. Non vedo mani alzate. Parcometri, parchimetri o come caspita si chiamano. Ormai hanno invaso tante delle nostre città. Ma quante benedette volte capita che non funzionino? Arrivi, trafelato, di corsa, con in mano la ventiquattrore o chissà quale altro materiale. Già hai fatto fatica a trovare un buco libero, già hai i minuti contati, già devi scandagliare le tasche per trovare le benedette monetine. Poi arrivi davanti a quelle macchinette infernali e...non funzionano!


parchimetri-non-funzionanti-area-cambiaghi-monza-mbA chi non è mai capitato? Alzi la mano. Non vedo mani alzate. Parcometri, parchimetri o come caspita si chiamano. Ormai hanno invaso tante delle nostre città. Ma quante benedette volte capita che non funzionino? Arrivi, trafelato, di corsa, con in mano la ventiquattrore o chissà quale altro materiale. Già hai fatto fatica a trovare un buco libero, già hai i minuti contati, già devi scandagliare le tasche per trovare le benedette monetine. Poi arrivi davanti a quelle macchinette infernali e…non funzionano!

«Il macchinario è fuori servizio, si prega di rivolgersi al parcometro più vicino». E allora sì che, come direbbe un noto comico di Zelig, ti incazzi come una bestia. Anche e soprattutto perché, il parcometro più vicino, magari è a centocinquanta metri di distanza e magari non funziona neanche questo. A me, è capitato. E allora ho dovuto inforcare la penna, trovare un pezzo di carta e scrivere a lettere cubitali, «posso girare mezza città e perdere un quarto d’ora per dover pagare un parcheggio?!?!», lasciando lo sfogo sul cruscotto. Poter parcheggiare non dovrebbe essere un semplice, banalissimo, diritto, quindi, gratuito? Va bene incentivare soluzioni più ecologiche però nemmeno stressare ulteriormente gli automobilisti con questi cavolo di marchingegni che un giorno sì e l’altro pure vanno ko.

Ma ieri mattina, a chi ha parcheggiato, in piazza Cambiaghi è andata anche peggio. Il parcometro, infido e subdolo, all’apparenza funzionava come se nulla fosse. Peccato che si mangiasse i soldini, senza sputare fuori un biglietto nemmeno a prenderlo (virtualmente, si intende) a calci. Uno, due, tre, quattro automobilisti si sono visti svuotare le tasche. Poi hanno chiesto aiuto a una vigilessa, che non senza difficoltà ha gestito traffico e incazzature attorno all’apparecchio. Quindi, ha messo un cartello per avvisare dello «scherzetto», invitando tutti a «rivolgersi al parcometro più vicino».

Che non ho osato verificare se funzionasse, per non dovermi di nuovo infilare i panni di quel comico di Zelig…

Nella tua città capita? I parcheggi a pagamento sono troppi secondo te? Ti ricordi episodi altrettanto curiosi? Sono un costo da non sottovalutare, specie in certe realtà, nel budget mensile? Raccontacelo!

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