La protesta dei lavoratori della Provincia MB: «L’Amministrazione è sorda e noi continueremo la nostra lotta»

mobilitazione_lavoratori-provincia-mbContinua la mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici della Provincia. Dopo il presidio dello scorso 16 febbraio, ieri, 8 marzo, i dipendenti hanno portato avanti la loro protesta davanti agli uffici di piazza Diaz per chiedere, ancora una volta, certezze in merito a salari, organico, salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.


mobilitazione_lavoratori-provincia-mbContinua la mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici della Provincia. Dopo il presidio dello scorso 16 febbraio, ieri, 8 marzo, i dipendenti hanno portato avanti la loro protesta davanti agli uffici di piazza Diaz per chiedere, ancora una volta, certezze in merito a salari, organico, salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Una giornata simbolica, quella dell’8 marzo, scelta anche per ribadire le garanzie cancellate alle mamme-lavoratrici, come bonus bebè, telelavoro, flessibilità di orario.

«Il 20% in meno di lavoratori (sono 350, ma ne servirebbero 460 ndr) si traduce in maggior carico di lavoro e disagi per i dipendenti – ha spiegato Luisa Perego, della segreteria funzione pubblica Cgil – Il lavoro è lo stesso, anzi, di più, ma i lavoratori si trovano in busta, ogni mese, 70 euro in meno. E stiamo parlando di uno stipendio di 1.100 euro. L’Amministrazione è sorda e continua a disconoscere il vecchio contratto di Milano e i lavoratori, in pratica, sono senza contratto aziendale. A questo si somma la questione della sicurezza sul posto di lavoro perché i luoghi non sono protetti e non ci sono misure di precauzione. Vedremo come si svilupperà la situazione, il nostro obiettivo è quello di sederci al tavolo con l’amministrazione e discutere. Aspettiamo altri 15 giorni dopo di che, se tutto sarà ancora come prima, convocheremo una nuova assemblea dei lavoratori per studiare un’altra forma di lotta».

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