Tutti compatti. Persino Pd e Pdl. Ma non la Lega. Il Tricolore unisce centrosinistra e centrodestra, inclusa Sinistra Ecologia Libertà e Italia dei Valori. Il Carroccio, però, resta fuori. Anche quando il Pirellone approva (con 51 voti favorevoli e 16 contrari) la proposta di legge che include nei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia anche il «pacchetto» lombardo, con le celebrazioni delle Cinque giornate di Milano e della battaglia di Solferino.
«Di fronte a un Paese diviso cosa si festeggia? – ha detto il consigliere regionale padano Massimiliano Romeo – Questa, secondo noi, doveva essere un’occasione per parlare di federalismo. Il federalismo unisce il Paese perché porta a un trattamento equo. Non siamo contrari alla ricorrenza in sé, ma alla retorica fatta in questi casi che porta ad imporre una celebrazione, con tanto di chiusura di fabbriche e attività, che la gente non sente particolarmente. L’Italia è divisa, lo dicono i dati: il 67% dei suoi cittadini non la sente unita. In Regione, però, abbiamo ottenuto un importante risultato: la nostra bandiera, quella di San Giorgio, e la Festa di Lombardia in programma il 29 maggio, per ricordare la battaglia di Legnano che cacciò il Barbarossa».
Una vera e propria festa in cui le fabbriche si fermeranno, i negozi terranno abbassate le saracinesche e i banchi di scuola resteranno vuoti. In poche parole, non si lavorerà.
Totalmente opposto il parere del consigliere regionale del Pd Giuseppe Civati che, il giorno dopo l’approvazione in Consiglio dell’emendamento, presentato dal relatore Gianluca Rinaldin (Pdl), sulle celebrazioni per il 150 anni dell’Unità d’Italia e la valorizzazione del patrimonio risorgimentale lombardo, ha parlato di «una bella vittoria».
«Siamo stati tra i promotori di questo progetto sin dall’inizio – ha spiegato – Ci sembrava giusto, pur senza sprechi, promuovere delle manifestazioni dedicate alla Lombardia che, al di là delle polemiche leghiste, è stata centro della battaglia risorgimentale».
Buon compleanno al Paese, senza se e senza ma, dal consigliere del Pdl Roberto Alboni. «L’Italia, la nostra Patria, è come la mamma. C’è forse qualcuno che non la ama?», ha sentenziato.
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