Lo stadio cade a pezzi, o quasi. All’improvviso qualcuno se ne accorge. Viene richiesta una perizia statica che dà il suo esito chiaro, inequivocabile: chiusura immediata delle gradinate. E così è, da sabato.
Succede a Desio, presso l’impianto comunale.
Con tanti dubbi e interrogativi sulla sicurezza di ieri (e se fosse successo qualcosa negli ultimi anni, quando la tribuna già appariva in condizioni pessime?) di oggi (che ne sarà ad esempio del migliaio di tifosi previsti per domenica, nella partita con la Pro Sesto?) e di domani (quando gli spalti potranno riaprire? Quali danni avranno le società di casa?).
Una vicenda che sta facendo parecchio discutere in città, fra polemiche crescenti, perchè si parla di sport, ma anche di sicurezza, di manutenzioni mai eseguite, di gestione della “cosa pubblica”.
“La struttura deve essere consolidata, non conosciamo i tempi”, fanno sapere dal Comune, facendo infuriare la Ac Desio e l’Aurora Desio, che utilizzano l’impianto tutte le settimane e dovranno convivere sicuramente fino al termine della stagione con disagi, danni e pericoli, vedi perdite degli incassi e incolumità degli spettatori che comunque accorreranno al campo, dovendosi assiepare attorno alla rete.
E le società, in particolare l’Ac Desio, già minacciano richieste di risarcimenti. Mentre il Comune dovrà trovare, chissà dove, i fondi per rimettere in piedi una gradinata con evidenti crepe e calcinacci che si staccano.
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