Confapi Monza e Brianza: “Le aziende brianzole tentano di voltare pagina”
Piedi di piombo. La manifattura brianzola ha iniziato il nuovo anno con molta prudenza. Produzione ordini e fatturato del secondo semestre del 2010 hanno superato il 6%, confermando così il proseguimento di quel processo di crescita già evidenziato nelle elaborazioni dei mesi passati.
Tuttavia, il 2011 si è aperto nel segno della prudenza e i dati registrati hanno messo in evidenza valori stazionari. Le considerazioni e i dati sono emersi dall’indagine congiunturale dell’ufficio Studi di Confapi Milano relativa all’andamento delle piccole e medie imprese industriali appartenenti al distretto di Monza e Brianza. Insomma, le azienda brianzole, anche se con molta fatica, stanno tentando di voltare pagina. «Nonostante il segno più di molti indicatori – commenta Donatella Scarpa, componente della giunta di Confapi Milano con delega al distretto Monza e Brianza -, il dato a mio avviso più preoccupante è l’assenza quasi totale di previsione di alcun tipo di investimenti da parte degli imprenditori». I dati dicono che nel 2010 la produzione ha toccato un saldo grezzo del 6,2% in aumento di quasi 20 punti percentuali rispetto ai valori riscontrati nell’indagine di giugno 2010. Crescono anche gli ordini (+6.9%) e cresce anche il fatturato (+7,4%). , mentre l’occupazione resta sempre in una fase di stallo (-7,1%). «L’incertezza verso il futuro, nonostante i segnali di ripressa degli ultimi due semestri – ha spiegato Stefano Valvason, direttore generale Confapi Milano – influenza anche gli investimenti. Un clima che non è aiutato dal rapporto con loe banche e dal fatto che gli imprenditori, fra il 2009 e il 2010, hanno già fatto ampio ricorso alle proprie risorse finanziare per evitare la chiusura». Per cercare di lanciare segnali positivi, l’associazione ha aderito all’operazione già avviata alcune settimane da Confidustria e sindacati per detassare gli straordinari e ha avanzato la richiesta alle istituzioni di favorire incontri con delegazioni di imprenditori esteri, per valorizzare la capacità industriale del territorio.
Non solo, Donatella Scarpa ha poi fatto due denunce e una proposta: guarda il video