L’Europa sostiene le PMI con il nuovo “Small Business Act”

Accesso al credito, pagamenti veloci, semplificazione, sportelli unici e sportello in Cina: sono tante le novità del nuovo "Small Business Act", la prima legge organica dell'UE per le piccole e medie imprese, presentato oggi in anteprima in Italia. Una PMI su cinue in Europa ha sede nel nostro Paese, e per questa ragione il Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani ha scelto di annunciare le novità introdotte dall'UE a sostegno delle imprese medie e piccole a Roma, insieme al Ministro italiano per lo Sviluppo economico Paolo Romani.


L’occasione è servita anche per presentare il nuovo “Mister PMI” dell’Unione: si trata dello spagnolo Daniel Calleja, cui spetterà il compito di assicurare che l’interesse delle PMI sia considerato in tutte le politiche e i programmi europei.

Nel 2008 lo Small Business Act ha definito per la prima volta le linee della politica europea a favore delle PMI, e da allora molti risultati concreti sono stati ottenuti. Centomila PMI europee hanno usufruito degli strumenti finanziari del programma quadro Competitività e innovazione, creando oltre 100 000 posti di lavoro. Nell’ottobre 2010 è stata adottata la direttiva su ritardi di pagamento, che impone alle pubbliche amministrazioni di pagare i loro fornitori entro 30 giorni, il che permette di migliorare il flusso di cassa delle imprese. L’Italia si è impegnata a trasporla nel suo ordinamento in tempi brevi.

Nella maggior parte degli Stati UE i tempi e i costi di costituzione di una società sono stati notevolmente ridotti; per una società a responsabilità limitata la media UE è scesa da 12 giorni e 485 euro nel 2007 a 7 giorni e 399 euro nel 2010. Nuove procedure on-line semplificate e la possibilità di presentare offerte congiunte hanno facilitato la partecipazione delle PMI agli appalti pubblici. In Cina è stato aperto il nuovo Centro per le PMI dell’Unione europea, che aiuta le PMI ad accedere ai mercati cinesi e a creare opportunità commerciali di enorme portata.

Il riesame dello SBA appena concluso sottolinea che gli Stati UE devono intensificare i loro sforzi per promuovere l’imprenditorialità e le PMI nel difficile clima economico di oggi. La Commissione, dal canto suo, insiste sulla strada tracciata e oggi rilancia in alcuni settori prioritari. Il primo è quello di un più facile accesso al credito e alle garanzie di prestito per le PMI grazie a un sistema di garanzia rafforzato: oggi parte un piano d’azione per migliorare l’accesso delle PMI al credito, compreso l’accesso ai mercati dei capitali di rischio, nonché misure dirette a informare gli investitori delle opportunità offerte dalle PMI. Molte opportunità provengono dalla Banca europea degli investimenti che dispone di fondi importanti a disposizione delle PMI attraverso l’intermediazione delle banche.

Le altre aree d’intervento riguardano la semplificazione e la migliore regolamentazione. Si introduce il “test PMI” per le proposte legislative della Commissione, con particolare attenzione per le differenze tra micro, piccole e medie imprese. In ogni Stato dell’UE si crea un “punto di contatto unico” per facilitare le procedure amministrative.

Sull’accesso al mercato unico europeo ci sono enormi opportunità non pienamente sfruttate dalle piccole imprese, e molte sono le novità in arrivo: la proposta di una base imponibile consolidata comune per le società, misure per facilitare il recupero dei crediti transfrontalieri, la revisione del sistema di normazione europea per rendere le norme più favorevoli alle PMI e più facilmente accessibili, l’assistenza alle PMI per l’applicazione delle regole dell’etichettatura d’origine. A livello globale, partono aiuti per far fronte alle sfide della globalizzazione e del cambiamento climatico, proposte per sostenere le PMI sui mercati esterni all’UE e una nuova strategia per cluster e reti competitivi a livello mondiale.

Il riesame propone anche una governance rafforzata per l’attuazione dello SBA, con le organizzazioni imprenditoriali in prima linea. Il contributo delle piccole e medie imprese è di fondamentale importanza per la strategia di crescita economica e occupazione dell’UE per il prossimo decennio, nota come “Europa 2020”. Nell’UE circa 23 milioni di PMI occupano il 67% della forza lavoro del settore privato. Lo “Small Business Act” (SBA), approvato nel 2008, definisce le linee dell’azione che l’Unione europea conduce a favore delle PMI. Nei due anni recenti la Commissione europea e tutti i 27 Stati UE hanno messo in atto nel quadro dello SBA iniziative dirette a ridurre gli oneri amministrativi, a facilitare il finanziamento delle PMI e a favorire il loro accesso a nuovi mercati. L’Italia è stato il primo Paese ad approvare la direttiva sulle PMI nel 2010: il Ministero ha presentato il primo rapporto d’attuazione nel gennaio scorso, con una serie di provvedimenti presi a favore dello sviluppo delle PMI. Ma ora occorre un cambio di marcia ulteriore.

Antonio Tajani ha dichiarato: “Le PMI rappresentano più del 99% delle imprese e contano in Europa più di 90 milioni di occupati. Sono il motore della nostra economia e dobbiamo mantenerle forti, competitive e innovative. Gli Stati membri devono agire rapidamente per dare piena attuazione allo Small Business Act.”

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