La festa del 17 marzo divide il Consiglio Regionale: per la Lega bisogna lavorare
Pirellone, il 17 marzo in Regione non si farà festa. Il presidentedel Consiglio regionale lombardo, il leghista Davide Boni, ha deciso di disporre l’apertura degli uffici dell’Assemblea nel giorno dei festeggiamenti per il 150esimo anniversario dell’unità d’Italia.
La decisione, giunta nel corso di un incontro in regione, ha provocato i malumori del vicepresidente del consiglio Franco Nicoli Cristiani: «E’ una decisione che spetta esclusivamente all’Ufficio di Presidenza e non a un unico componente» ha commentato Cristiani.
Ma non solo, a distanza di qualche ora sono arrivati anche i commenti del Pd e del pdl. I primi non hanno apprezzato la tenuta in stile leghista dei consiglire del Carroccio: «Quella di Romeo è una provocazione inutile che nulla di positivo porta alla causa del federalismo, che noi auspichiamo, ma che nella versione di Pdl e Lega attualmente in discussione in Parlamento porterà solo nuove tasse. Vogliamo bene alla Lombardia e all’Italia, e non abbiamo bisogno di mettere magliette per dimostrarlo», lo dichiarano i consiglieri regionali del Pd eletti in Brianza Enrico Brambilla e Giuseppe Civati, commentando le parole e l’abbigliamento del consigliere leghista Massimiliano Romeo, che oggi, martedì 22 febbraio 2011, nell’aula del Pirellone, in occasione della discussione sulla proposta di legge sulle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità di Italia, ha indossato una felpa con la scritta “Lombardia”.
Più duro il commento di Roberto Alboni, vicepresidente del Pdl in Regione Lombardia, «L’indicazione di Boni di tenere gli uffici della Regione aperti il 17 marzo? Non esistono feste di serie A e feste di serie B – Proprio perché stiamo affrontando in Aula il progetto di legge sulle celebrazioni del 150°, questa indicazione – aggiunge Alboni – doveva essere quantomeno sottoposta ad una valutazione collegiale, dell’Ufficio di presidenza e dell’intero Consiglio. Non è una decisione che può essere presa autonomamente. Resto convinto che non esistono festività di serie A e serie B, altrimenti mi porrei la stessa domanda che si pone Boni per il 25 aprile e il 1 maggio. Sono convinto che il 17 marzo sarà un grande giorno di festa perché gli italiani ce lo chiedono».