Monza, i mazziniani varano un piano per salvare la statua di Garibaldi

27 gennaio 2011 | 23:01
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Monza, i mazziniani varano un piano per salvare la statua di Garibaldi

Consegna_calendari_Monza-MBUn comitato per celebrare i 150 anni dell’unità d’Italia e per recuperare la statua di Garibaldi. Per essere l’eroe dei due mondi, Monza l’ha trattato decisamente male. Nel bel mezzo del centro storico campeggia il monumento di Caduti, pochi passi in là, in piazza Citterio, svetta la statua del re de sass, vale a dire Vittorio Emanuele II, ma lui, Giuseppe Garibaldi, è stato messo in secondo piano.

Consegna_calendari_Monza-MBUn comitato per celebrare i 150 anni dell’unità d’Italia e per recuperare la statua di Garibaldi. Per essere l’eroe dei due mondi, Monza l’ha trattato decisamente male. Nel bel mezzo del centro storico campeggia il monumento di Caduti, pochi passi in là, in piazza Citterio, svetta la statua del re de sass, vale a dire Vittorio Emanuele II, ma lui, Giuseppe Garibaldi, è stato messo in secondo piano.

La statua originale, realizzata in marmo di Carrara nel 1886, mezza rotta e rovinata, è nascosta in un angolo del cortile dell’istituto Olivetti.

La copia, fatta di bronzo, è stata piazzata nei Boschetti reali, nascosta fra le piante. Ecco perché il comitato nato grazie all’impegno di Gianna Parri ed Ettore Radice dell’associazione mazziniana ha messo a punto un progetto per restaurare entrambe le copie. Basterebbero poche decine di migliaia di euro, ma coi tempi corrono non è facile raccogliere fondi. Il comitato, comunque, si è già mosso ha individuato alcuni sponsor privati e poi sta cercando di sensibilizzare sia l’amministrazione comunale di Monza che Regione Lombardia. «Ci stiamo muovendo – ha commentato Radice -. Vista la ricorrenza credo sia giusto dedicare un po’ più di attenzione a uno dei protagonisti dell’unità».L’obiettivo è di rportare la statua originale, alla quale manca un braccio, nella sua ubicazione originaria: in piazza Garibaldi, davanti al tribunale, dove l’amministrazione ha in rampa di lancio un piano di riqualificazione della zona legato alla realizzazione della nuova Procura al posto dell’ex rudere di via Solera.

{xtypo_rounded2}Il Risorgimento raccontato in dodici mesi

consegna-calendari2Dodici mesi ispirati al Risorgimento, a ciò che accadde in quegli anni, ai personaggi che contribuirono a fare l’Italia e alle opere d’arte. L’associazione mazziniana presieduta da Giovanni Parri ha presentato venerdì un calendario per celebrare i 150 anni dall’unità. Mese dopo mese, in una lunga cronistoria, vengono raccontati gli episodio salienti di quella fase storica, partendo dal 1 gennaio 1818 quando l’arciduca Ranieri d’Asburgo venne nominato vicerè del regno lombardo – veneto e finendo il 28 dicembre del 1870 quando venne approvata all’unanimità dal Parlamento italiano la legge che prevedeva lo spostamento della capitale a Roma. «Oltre alla cronistoria – ha spiegato Ettore Radice, anche lui dell’associazione mazziniana -, il calendario contiene anche illustrazioni come quella di Garibaldi che entra a Palermo». Il calendario sarà distribuito nells cuole a partire dalle terze medie.{/xtypo_rounded2}