Monza: Daniele Pullano resta dentro, lo conferma il tribunale del Riesame

5 novembre 2010 | 23:03
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Monza: Daniele Pullano resta dentro, lo conferma il tribunale del Riesame

palazzo-via-pellegrini-monzaHa avuto solo la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Così Daniele Pullano, 20enne presunto omicida di Rita Bestetti, 60enne mamma di un suo amico, ha continuato a raccontare ad avvocati e giudici, ma il Tribunale del Riesame di Milano, che lo scorso settembre lo aveva rimesso in libertà per sole tre ore, ha deciso di accogliere le richieste dei Pm monzesi e rispedirlo in carcere, per il timore che possa uccidere ancora.

palazzo-via-pellegrini-monzaHa avuto solo la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Così Daniele Pullano, 20enne presunto omicida di Rita Bestetti, 60enne mamma di un suo amico, ha continuato a raccontare ad avvocati e giudici, ma il Tribunale del Riesame di Milano, che lo scorso settembre lo aveva rimesso in libertà per sole tre ore, ha deciso di accogliere le richieste dei Pm monzesi e rispedirlo in carcere, per il timore che possa uccidere ancora.

L’iter giudiziale di Pullano, almeno fino ad oggi, è alquanto originale. Arrestato pochi giorni dopo il ritrovamento di una sua impronta sul luogo del delitto, la scorsa estate (la sua mano insanguinata aveva lasciato tracce sui muri di Rita Bestetti, uccisa a colpi di ferro da stiro e poi sgozzata il 6 giugno), Daniele ha inizialmente dato una versione dei fatti, rivista e divenuta poi una dichiarazione di assoluta innocenza.

Secondo il racconto del giovane, tra lui e la signora Bestetti c’erano state molte discussioni per via del consumo di cannabis da parte di Daniele e del figlio di Rita, Alessandro. La donna, dopo aver appreso che Daniele si occupava di recuperare l’hashish per tutto il gruppo di amici del figlio, lo ha più volte minacciato di denuncia. La sera del 6 giugno, secondo quanto raccontato da Daniele, Rita Bestetti era già morta quando lui è arrivato a casa sua, facendosi aprire il portone da un vicino, per dirle che avrebbe smesso di frequentare Alessandro.

Trovandola a terra in una pozza di sangue, Daniele avrebbe tentato di rianimarla, toccandola e sporcandosi così la mano di sangue, poi appoggiata al muro. Scarcerato a settembre, dopo il ricorso al Riesame per irregolarità procedurali da parte del suo legale Franz Sarno, Daniele aveva ottenuto la libertà in attesa del giudizio. Il pm Manuela Massenz però, appresa la notizia, aveva emesso immediatamente una nuova richiesta di custodia cautelare in carcere, di fatto notificata al giovane appena arrivato alla sbarra di San Quirico, giusto il tempo di una boccata d’aria. Il suo legale, però, non si è dato per vinto, ed ha ricominciato tutto da capo, ma due giorni fa il Giudice, forse dopo aver preso visione di alcune perizie effettuate dai ris e dai tecnici della Procura sul luogo del crimine, hanno deciso che Daniele non può uscire, perché potrebbe reiterare il reato.