Monza. Sentenza della Corte dei conti Vigili condannati a risarcire il Comune

polizia-localeDovranno risarcire il Comune per averne danneggiato l'immagine. I destinatari della sentenza emessa dalla Corte dei conti sono due vigili in servizio al comando di Monza, un agente e un commissario, condannati in primo grado nel 2004 per lesioni e falso, episodio dal quale è scaturita la decisione della Corte dei conti.


polizia-localeDovranno risarcire il Comune per averne danneggiato l’immagine. I destinatari della sentenza emessa dalla Corte dei conti sono due vigili in servizio al comando di Monza, un agente e un commissario, condannati in primo grado nel 2004 per lesioni e falso, episodio dal quale è scaturita la decisione della Corte dei conti.

Nonostante la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio, i giudici contabili hanno infatti valutato che “la vicenda ha leso l’immagine dell’amministrazione determinando, nella percezione dei cittadini e degli stessi dipendenti pubblici, il venir meno della fiducia nell’amministrazione pubblica”. La decisione ha condannato i due vigili a risarcire il Comune con una somma pari a tre mensilità del loro stipendio (5.101,35 euro per l’agente,

4.546,05 per il commissario). La decisione della Corte dei conti deriva sa una sentenza di primo grado del Tribunale di Monza. Secondo i giudici di piazza Garibaldi il 22 aprile del 2004 i due ghisa, dopo aver fermato un automobilista per un controllo, l’avrebbero malmenato provocandogli lievi lesioni e avrebbero redatto una falsa notizia di reato scrivendo che l’uomo era ripartito all’improvviso in auto colpendone uno al ginocchio destro col paraurti.

Diversa la versione fornita dai vigili, secondo i quali l’automoblista dopo aver scoperto di essere stato denunciato, l’uomo si sarebbe rotto da solo il naso, sbattendolo contro una scrivania del comando e urlando: “Allora mi volete rovinare, e io adesso rovino voi”. Per la corte dei Conti il comportamento dell’agente e del commissario sarebbe un vero e proprio “abuso di potere”, tale da pregiudicare “la naturale fiducia che il privato cittadino ha in quelle istituzioni che esistono proprio per garantire la sua sicurezza e la sua tranquillità”. Polemica la replica dell’assessore Piefranco Maffè che sta facendo le veci del sindaco in ferie. “Mi sembra un po’ troppo tempestiva la sentenza della Corte dei conti – dice -. Forse sarebbe stato meglio attendere un giudizio definitivo. Sovente le decisioni vengono ribaltate in secondo grado

 

 

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.
commenta