Incidente a Sovico: operaio muore cadendo da un ponteggio

ponteggioEra sul ponteggio a fare il suo lavoro quando per cause ancora da chiariere è precipitato e poco dopo è morto. Oggi, 22 giugno, attorno a mezzogiorno, Consolato Leuzzo, 59 anni, operaio edile dipendente dell’impresa Ariete di Macherio, è deceduto dopo essere caduto da un ponteggio, in un cantiere a Sovico, in via Sabotino.


ponteggioEra sul ponteggio a fare il suo lavoro quando per cause ancora da chiariere è precipitato e poco dopo è morto. Oggi, 22 giugno, attorno a mezzogiorno, Consolato Leuzzo, 59 anni, operaio edile dipendente dell’impresa Ariete di Macherio, è deceduto dopo essere caduto da un ponteggio, in un cantiere a Sovico, in via Sabotino.

L’uomo è stato soccorso sul posto e quindi portato all’ospedale San Raffaele di Milano, dove è spirato. La ASL MI 3 sta indagando sulla dinamica dell’incidente.

Con l’episodio odierno, sono tre i lavoratori che, nel 2010, hanno perso la vita lavorando nel nostro territorio: un dato particolarmente preoccupante, considerando che, nel 2009, questa triste statistica si era fermata a cinque decessi. “Proprio oggi l’INAIL, presentando il bilancio annuale, comunica che, a livello nazionale, il numero degli incidenti sul lavoro è diminuito – dicono Dario Pirovano, Segretario CGIL Monza e Brianza, e Pietro Burgarello, Segretario generale FILLEA CGIL Monza e Brianza-. Ciò che è avvenuto questa mattina, però, testimonia che la sicurezza nei luoghi di lavoro è un obiettivo che deve essere ancora raggiunto.

L’impegno del sindacato contro le morti sul lavoro deve continuare, nel nostro territorio come altrove. Gli incidenti diminuiscono, dicono i dati dell’INAIL. Questo calo, però, deve essere considerato anche alla luce della grave crisi economica in atto, che ha portato a una significativa contrazione dell’occupazione. Sono sempre più frequenti, inoltre, i casi di lavoratori che non denunciano il proprio infortunio, per paura di perdere il posto di lavoro, dato, questo, che deve essere interpretato come l’altra faccia della crisi e della precarietà. La mancata segnalazione dell’incidente riguarda più facilmente i lavoratori e le lavoratrici più ricattabili, ovvero i precari e gli immigrati, già naturalmente più esposti al rischio”.

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