I singoli Paesi UE decideranno se coltivare o meno gli OGM

Gli Stati membri dell'UE sono liberi di permettere, limitare o vietare la coltivazione di organismi geneticamente modificati in tutto il loro territorio, o in parte di esso. La decisione della Commissione europea mantiene intatto il sistema scientifico di autorizzazione di OGM. Si vuole garantire maggiore flessibilità ai diversi Paesi per tener conto delle condizioni locali, regionali e nazionali nell'adozione di misure di coesistenza tra prodotti naturali e OGM.


Gli Stati membri dell’UE sono liberi di permettere, limitare o vietare la coltivazione di organismi geneticamente modificati in tutto il loro territorio, o in parte di esso. La decisione della Commissione europea mantiene intatto il sistema scientifico di autorizzazione di OGM. Si vuole garantire maggiore flessibilità ai diversi Paesi per tener conto delle condizioni locali, regionali e nazionali nell’adozione di misure di coesistenza tra prodotti naturali e OGM.

John Dalli, Commissario per la salute e la politica dei consumatori afferma: “Questa è la nostra proposta, che nello scorso marzo avevamo promesso di presentare entro l’estate. Le misure concrete adottate oggi permettono agli Stati membri di decidere liberamente per quanto riguarda la coltivazione degli OGM. Restano valide le priorità sulla valutazione approfondita della sicurezza e un sistema di monitoraggio rafforzato. La Commissione si impegna ad adottare gli opportuni provvedimenti di controllo prima della fine dell’anno”.

Il rigoroso sistema di autorizzazione già in atto, basato su prove scientifiche, sulla sicurezza e sulle scelte dei consumatori, rimane invariato. Ma l’Europa tiene conto delle preoccupazioni dei cittadini sugli OGM, che possono essere molto diverse da un Paese all’altro. Il nuovo approccio cerca il giusto equilibrio tra il mantenimento del sistema di autorizzazione UE e la libertà di decisione degli Stati UE sulle coltivazioni nei loro territori.

La precedente raccomandazione, del 2003, era basata sulla soglia dello 0,9% per l’etichettatura OGM degli alimenti, degli alimenti per animali e dei prodotti destinati alla trasformazione diretta. Agli Stati era stato consigliato di limitare le misure di coesistenza (ad esempio distanza tra campi OGM e non) per rispettare lo 0,9% di presenza di OGM in altre colture.

Gli orientamenti compresi nella nuova raccomandazione sulla coesistenza tra coltivazioni OGM e convenzionali non sono vincolanti. Vi è quindi spazio per misure destinate a limitare il tenore di OGM a livelli inferiori alla soglia di etichettatura dello 0,9% per gli alimenti e i mangimi tradizionali. La raccomandazione chiarisce anche che gli Stati UE possono fissare un’area esente da OGM. L’Ufficio europeo di coesistenza continuerà a elaborare, insieme alle autorità nazionali, le migliori pratiche per la coesistenza anche da un punto di vista tecnico.

In futuro, le decisioni dei singoli Paesi non dovranno essere autorizzate dalla Commissione, ma si dovranno informare gli altri Stati e la Commissione un mese prima dell’adozione delle misure nazionali. Sarà migliorato il sistema di autorizzazione UE, basato sulla valutazione scientifica dei rischi sanitari e ambientali per garantire la protezione dei consumatori e il funzionamento del mercato interno per le sementi e gli alimenti. La proposta giuridica sarà adottata secondo la procedura di codecisione tra il Parlamento europeo e il Consiglio dei Ministri UE.

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