Il dibattito si concentra su quattro punti fondamentali: perché l’Europa ha bisogno di una PAC? Cosa si aspettano i cittadini dall’agricoltura? Perché la riforma della PAC? Quali strumenti abbiamo bisogno per la PAC di domani? Un gruppo di esperti indipendenti analizzerà le risposte che saranno presentate alla Conferenza sul futuro della politica agricola comune del 19 e 20 luglio 2010 a Bruxelles.
Aprendo il dibattito in aprile, il Commissario Ciolos aveva sottolineato come: “In futuro le tecniche agricole dovranno adattarsi agli effetti dei cambiamenti climatici. Occorrerà produrre di più con meno mezzi, gestire risorse naturali sempre più scarse, far fronte a catastrofi naturali, rafforzare le capacità di fissazione del carbonio, ridurre le emissioni di gas serra. Occorrerà anche offrire ai consumatori prodotti sempre più sicuri, sani e diversi. Per questo bisognerà adattare le tecniche di produzione. Per vincere queste sfide occorrerà mobilitare le nostre capacità di ricerca e sviluppo. L’agricoltura europea è un settore portante della nostra economia. La PAC è una delle nostre grandi politiche, con un ruolo centrale per la realizzazione dell’Agenda dell’UE proposta nella comunicazione della Commissione “Europa 2020″. Perché possa contribuire appieno al progetto europeo, la politica agricola comune dovrà essere riformata ancora una volta.” Obiettivo della Commissione europea è quello di presentare entro quest’anno una comunicazione sul futuro della PAC dopo il 2013. La politica agricola comune è un settore storico dell’azione UE: esiste dai primi anni Sessanta del secolo scorso e, dopo varie riforme, assorbe ancor oggi circa il 40% delle risorse del bilancio comunitario, tra sostegno al settore e azioni di sviluppo rurale.
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