Desio, “No Pam” è ormai un passaparola contro il centro commerciale

pamAll’inizio, un anno e passa addietro, erano solo dei timidi volantini e qualche candido lenzuolo, appesi sulla rotondina al confine fra Desio e Muggiò. Sopra, la scritta “No Pam”. Col passare dei mesi, quella richiesta si sta trasformando in un coro sempre più forte e partecipato, in questa fetta di Brianza.


pamAll’inizio, un anno e passa addietro, erano solo dei timidi volantini e qualche candido lenzuolo, appesi sulla rotondina al confine fra Desio e Muggiò. Sopra, la scritta “No Pam”. Col passare dei mesi, quella richiesta si sta trasformando in un coro sempre più forte e partecipato, in questa fetta di Brianza.

Un coro politico, da parte delle formazioni di centrosinistra dei due comuni più interessati (il progetto è su Desio, ma proprio al confine con Muggiò), e civico, con la partecipazione di diversi gruppi più o meno spontanei di cittadini, anche del lissonese.

Già, perché quel maxi centro commerciale approvato dalla maggioranza di Desio, con tanto di torre direzionale di 70 metri, in uno dei pochi quadrilateri di verde rimasto, proprio non va giù ai più. Ecco quindi che la protesta va in scena, per ora, nelle sale consigliari e sulla rete – ci sono un blog, un sito su facebook con quasi 600 iscritti in pochi giorni – ma presto sicuramente anche sul territorio – già si vocifera di manifestazioni di massa sul posto, per bloccare l’iter.

pam_2A veicolare il tutto è il “Comitato No Pam”, a cui hanno aderito una ventina di formazioni politiche, sociali e ambientali della zona.

<Parliamo di un centro commerciale capace di occupare fino a 35 mila metri quadrati di superficie utile di pavimentazione – sottolinea il Comitato – su un’area di 104 mila metri quadrati comunque cementificati con parcheggi coperti e altri servizi. Un progetto mastodontico che oltre a consumare territorio e depauperare il paesaggio, porterà danni al già congestionato traffico cittadino ed ai piccoli commercianti, già sotto la scure della crisi, che rischieranno di chiudere i battenti>. Il Comitato da dunque appello a tutti <per una mobilitazione incisiva per fermare questo progetto che rischia di compromettere, insieme ad altri grossi interventi urbanistici, le ultime aree verdi rimaste, quelle che dovrebbero costituire una cintura non edificata tra un centro abitato ed un altro>. È già stata avanzata qualche ipotesi alternativa, come la trasformazione dell’area in un grande orto botanico.

Ma il Comune di Desio non sembra affatto della stessa idea: lo scorso anno fu inserito il progetto nel Pgt e su di esso si basa tutto l’equilibrio finanziario dell’Ente. Per un Bilancio in piena apnea, i 6,2 milioni di contributo straordinario, oltre agli oneri di urbanizzazione, sarebbero più che ossigeno vitale.

Qui il gruppo su facebook http://www.facebook.com/group.php?gid=102924639756014&ref=nf

 

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