Caro Direttore, 
traffico paralizzato ieri sera (verso le 19.30) sulla Tangenziale Nord in direzione Milano, già all’altezza di Monza Sant’Alessandro. Il common sense fa presumere un incidente all’origine dei rallentamenti.
Ci si rassegna subito all’idea d’impiegare quasi un’ora per pochi chilometri, ma d’altra parte un incidente è un incidente e ambulanze e polizia devono avere tempo e agio di operare al meglio. 45 minuti buoni di coda rigorosamente in prima per arrivare all’altezza dell’uscita Cinisello Sud, dove s’intravedono i lampeggianti dei mezzi di soccorso.
Ancora qualche metro e la sorpresa: l’incidente c’è, ma sulla carreggiata opposta. Chilometri e chilometri a passo di lumaca per il discutibile desiderio di spiare cosa sia successo dall’altra parte del peduncolo. Un fenomeno nostrano, già indagato per i celebri casi di Cogne e Novi Ligure. Allora i media avevano documentato veri e propri pellegrinaggi nei luoghi del dolore, oggi il copione si ripete e si modifica con automobilisti disposti a inchiodare pur di non perdersi il volto dolorante di qualche ferito.
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