Settimana europea delle PMI 2010. L’Europa ha bisogno di più imprenditori

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Inizia oggi 25 maggio la seconda edizione della Settimana europea delle PMI (http://ec.europa.eu/sme-week). Ecco un intervento di Antonio Tajani, Vice-Presidente della Commissione europea, responsabile per Industria e imprenditorialità.
Le PMI gestite da imprenditori dinamici sono le maggiori creatrici di posti di lavoro in Europa. Se vogliamo stimolare la crescita in Europa, è dalle nostre piccole e medie imprese che dobbiamo cominciare. Il potenziale imprenditoriale in Europa non è pienamente sfruttato: il 45% di tutti gli europei vorrebbe diventare il capo di se stesso se potesse, ma a oggi solo circa il 10% delle persone è autonomo.


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http://ec.europa.eu/sme-week

Se potessimo aumentare tale percentuale, si potrebbero avere milioni di nuove imprese innovative e creative, ringiovanendo la base economica dell’Europa, rendendola robusta, generando più posti di lavoro e diventando meno vulnerabili rispetto ai burrascosi tempi economici attuali. Intendo pertanto concentrare tutta la mia attenzione sulla promozione dell’imprenditorialità. Durante la settimana europea delle PMI 2010, dal 25 maggio al 1° giugno, verranno presentanti gli strumenti di supporto disponibili per le imprese a livello europeo, nazionale, regionale e locale.

Sarà inoltre messo in evidenza l’importante ruolo di “Enterprise Europe Network”, la rete di sportelli europea per le PMI. Con le sue 600 organizzazioni partner che forniscono servizi di informazione e consulenza, compresa la ricerca di partner commerciali, la rete sta fornendo un sostegno concreto alle micro, piccole e medie imprese.

Le piccole imprese sono le più colpite dalla crisi economica: tra il 2002 e il 2008, esse sono cresciute fortemente nei 27 Stati dell’UE e si sono rivelate il motore per l’occupazione: il numero di PMI è aumentato di 2,4 milioni (+13%), con la conseguente creazione di 9,4 milioni di nuovi posti.

A causa della crisi economica attuale, il numero di addetti delle PMI è diminuito. Si stima che tra il 2009 e il 2010, le PMI dell’UE abbiano perso un totale di tre milioni e 250 mila posti di lavoro, più di un terzo di quelli creati tra il 2002 e il 2008.

In questo contesto, un deciso sostegno politico è fondamentale. Lo “Small Business Act” stabilisce un programma ambizioso a favore dell’imprenditorialità e delle PMI, e voglio sottolineare ancora una volta che la rapida attuazione di tutte le azioni proposte è della massima importanza. La settimana europea delle PMI metterà in evidenza tutto quello che è già stato fatto per rendere la vita più facile per le PMI.

Migliorare l’accesso ai finanziamenti per le PMI è uno degli obiettivi chiave dello Small Business Act. In un recente sondaggio della Banca centrale europea, nella prima parte del 2010 il 18% delle piccole imprese ha visto respinte le loro richieste di prestito bancario, rispetto al 12% di un anno fa. Le PMI nel settore dei servizi e delle costruzioni sono state quelle che hanno avuto più difficoltà.

Per superare questi ostacoli alla crescita, sto lavorando per consentire un dialogo permanente su questo tema tra le istituzioni finanziarie e le PMI. Il 6 maggio ho organizzato a Bruxelles il Forum europeo sull’accesso al credito delle PMI, il primo passo di un nuovo piano d’azione per un migliore accesso al credito e ai finanziamenti.

Rafforzare la collaborazione tra le banche europee e le PMI in modo costruttivo al fine di riconquistare la fiducia reciproca; valutare i sistemi di garanzia dei prestiti e analizzare come questo strumento potrebbe essere utilizzato più ampiamente; rafforzare la collaborazione tra la Commissione europea e la Banca europea degli investimenti con l’obiettivo di massimizzare l’efficacia dei programmi di finanziamento per le PMI; raccomandare misure per creare un vero mercato unico per il capitale di rischio incoraggiando gli investitori istituzionali a investire in capitale di rischio ed estendere i benefici di un regime di passaporto al capitale di rischio; verificare i requisiti di quotazione delle PMI per le inserzioni in borsa e migliorare la liquidità in tali mercati; e incentivare lo scambio di esperienze tra mediatori del mercato creditizio e la diffusione di questo tipo di azioni tra gli altri Stati membri interessati. Sono questi gli obiettivi principali del piano d’azione.

Lasciatemi però sottolineare che la liquidità per le piccole imprese in Europa significa anche, e molto semplicemente, essere remunerati per il proprio lavoro. Purtroppo questo non è sempre quel che accade.

I ritardi nel pagamento delle fatture sono una vera e propria maledizione per le imprese europee: secondo gli ultimi dati, infatti, specie le imprese più piccole, hanno cancellato debiti per un totale di trecento miliardi di euro nell’ultimo anno a causa dei ritardi di pagamento. Questa è la ragione per cui sto lavorando per l’adozione, prima dell’estate, della proposta della Commissione europea contro i ritardi di pagamento da parte delle autorità pubbliche.

L’imprenditorialità deve essere ricompensata, attraverso la creazione di un ambiente ad essa favorevole, inserendola ad esempio nei piani di studio a tutti i livelli scolastici in tutti i Paesi. Abbiamo lanciato il programma Erasmus per Giovani Imprenditori per stimolare lo scambio di competenze e l’apprendimento reciproco tra i giovani imprenditori. Per promuovere l’imprenditorialità femminile, nell’ottobre 2009 è stata istituita la rete di ambasciatori imprenditrici. Stiamo lavorando anche sul tema della seconda chance agli imprenditori che falliscono.

Con più di 1.000 eventi che si svolgono a maggio e giugno in 37 Paesi partecipanti, la settimana europea delle PMI 2010 è volta a promuovere e sostenere l’imprenditorialità. Quando, tra cinque anni, terminerà il mio mandato, vorrei che il numero di imprenditori indipendenti in Europa sia aumentato in modo sostanziale. Ciò vorrebbe dire di più imprese e più posti di lavoro per l’Europa. Né più, né meno, è questa la mia ambizione.

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