L’eccellenza dell’artigianato del mobile brianzolo al banco di prova elvetico

In un momento in cui l’economia nazionale è al palo, la Brianza ricerca oltreconfine nuove prospettive di sviluppo e di promozione del proprio made in. Dal 12 al 14 aprile tra Cantù, Cernobbio e il lago di Como il meglio dell’artigianato del mobile della Brianza comasco-monzese si confronterà con l’esigente mercato elvetico, una realtà da sempre molto attenta alla qualità dei prodotti che importa.
In un momento in cui l’economia nazionale è al palo, la Brianza ricerca oltreconfine nuove prospettive di sviluppo e di promozione del proprio made in. Dal 12 al 14 aprile tra Cantù, Cernobbio e il lago di Como il meglio dell’artigianato del mobile della Brianza comasco-monzese si confronterà con l’esigente mercato elvetico, una realtà da sempre molto attenta alla qualità dei prodotti che importa.
L’Educational Tour Brianza 2010, questo il nome dell’evento organizzato dalla Camera di Commercio Italiana per la Svizzera e promosso dalla CNA e dalla provincia di Como, porterà in Lombardia una nutrita schiera di giornalisti del settore operanti nelle diverse regioni linguistiche della Confederazione. Non si tratta semplicemente di una vetrina, bensì di una singola tappa di un progetto di cooperazione economica tra Italia e Svizzera, denominato Ch.it network, nato con lo scopo di intensificare i rapporti commerciali tra i due paesi. L’artigianato brianzolo si è immediatamente interessato al progetto, fiutando le numerose opportunità offerte dal mercato d’oltreconfine. La strategia di avvicinamento alla Svizzera di questo settore fondamentale della nostra economia è partita però nell’ottobre 2009, in occasione della Neue Räume 2009, la fiera dell’arredamento di Zurigo.
In questa circostanza è stata organizzata, sempre dalla Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, una conferenza dal titolo “L’eccellenza dell’arredamento artigiano della Brianza: la culla del design italiano”. Un’occasione per ribadire l’importanza di un’attività strettamente connessa con l’identità di un intero territorio e per cogliere il plauso degli operatori internazionali. Una volta tanto abbiamo compreso che per emergere non è sufficiente promuovere un prodotto ma è necessario, soprattutto, raccontarne tradizioni e storia che lo rendono unico e inimitabile. A tutto ciò andrebbe aggiunto anche lo sforzo di non trascurare mai ricerca, innovazione e formazione. È questa, secondo noi, la direzione da seguire per poter emergere in un contesto come quello globale dove troppo spesso dominano multinazionali e appiattimento. Molti settori dell’economia italiana operano da tempo secondo questi principi e, nonostante lo scarso sostegno da parte delle istituzioni nazionali, si spera riescano sempre di più a fare scuola.