Lazzate. Derby brianzolo a colpi di kung fu: quando il calcio diventa vergogna

campo-calcioI tifosi dell’Inter, per scherzarci su, evocando un noto cartone animato di due anni fa, hanno soprannominato il loro ultimo attaccante “Kung Fu” Pandev. Ma c’è un giocatore brianzolo che – qui c’è poco da ridere – si è davvero dedicato alle arti marziali, nell’ultima giornata del campionato di Promozione. Guadagnandosi ben un anno e mezzo di squalifica: un esilio da record (o quasi)! Si tratta di Alberto F., giocatore dell’Ardor Lazzate.


campo-calcioI tifosi dell’Inter, per scherzarci su, evocando un noto cartone animato di due anni fa, hanno soprannominato il loro ultimo attaccante “Kung Fu” Pandev. Ma c’è un giocatore brianzolo che – qui c’è poco da ridere – si è davvero dedicato alle arti marziali, nell’ultima giornata del campionato di Promozione. Guadagnandosi ben un anno e mezzo di squalifica: un esilio da record (o quasi)! Si tratta di Alberto F., giocatore dell’Ardor Lazzate.

Eloquente il comunicato con cui il giudice sportivo gli attribuisce il “cartellino rosso” fino al 12 ottobre 2011: <A fine gara – spiega il referto – dava inizio ad una colluttazione con calciatori avversari coi quali scambiava insulti e spinte. Successivamente trovandosi all’imbocco della scala che conduceva allo spogliatoio, posto a livello inferiore, spiccava un salto verso il basso e con i tacchetti della scarpa colpiva il calciatore (con il quale aveva dato inizio alla colluttazione) alla testa ed al collo provocandogli escoriazioni sul volto e sul collo nonchè un taglio al labbro>.

Un vero e proprio colpo di kung fu, che poteva costare carissimo all’avversario. Il tutto dopo una partita fin troppo accesa, un derby brianzolo in cui la capolista Ardor è stata fermata sul 2-2 dalla meno ambiziosa ma battagliera Lentatese. Con un dirigente della stessa squadra di Lazzate inibito fino al 26 maggio, “perchè a fine gara con un proprio calciatore dava origine ad una colluttazione con i calciatori avversari”. E anche con una multa di 250 euro per ciascuna delle due società, “per responsabilità oggettiva perchè a fine gara tra propri calciatori (parecchi dei quali non personalmente identificati dall’arbitro) e gli avversari si scatenava una violenta colluttazione con sputi e gravi ingiurie e minacce”. Quando il calcio si trasforma in calci. Ahinoi.

 

 

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