Monza, ecco la scuola che vogliono il Pd e Berlinguer: internet e tempo pieno

pd-monzaL’eco della riforma Gelmini arriva in Brianza. In occasione della conferenza “La scuola che vogliamo” e in presenza dell’ex ministro della Pubblica istruzione, Luigi Berlinguer, il Partito Democratico brianzolo scopre le carte e attacca la maggioranza. «Motivare e, assieme, attrarre», questa la descrizione-manifesto di Berlinguer a proposito di istruzione.


pd-monzaL’eco della riforma Gelmini arriva in Brianza. In occasione della conferenza “La scuola che vogliamo” e in presenza dell’ex ministro della Pubblica istruzione, Luigi Berlinguer, il Partito Democratico brianzolo scopre le carte e attacca la maggioranza. «Motivare e, assieme, attrarre», questa la descrizione-manifesto di Berlinguer a proposito di istruzione.

«La scuola deve durare tutto il giorno, equilibrando offerta curriculare e extra-curriculare, – continua il parlamentare europeo – non si tagliano i costi sacrificando il sapere».

Si accoda Enrico Brambilla, candidato alle prossime regionali e esponente di spicco dei democratici nostrani, che ricorda come nel programma elettorale del candidato presidente Penati ci sia la ferma intenzione di «portare in seno alla Regione l’intera gestione delle scuole».

E un’ulteriore e interessante analisi è quella affrontata da Berlinguer, che precisa come «Internet e in generale l’offerta tecnologica sia impressionante: la rete esorta alla lettura miliardi di persone. Bisogna essere tecnologici e non avere paura dei cambiamenti, anche in ambito scolastico».

In chiusura, non manca un’esortazione alla Provincia, in procinto di realizzare tre nuove scuole. È Matteo Campione, Responsabile regionale scuola del PD, a specificare che «non è possibile pensare di costruire, al giorno d’oggi, scuole che assomigliano a ministeri. E in questo senso, a Milano, c’è un’eccellenza nazionale dell’architettura, la CISEM, Centro per l’Innovazione e Sperimentazione Educativa Milano, un istituto che si occupa di ricerca e di architettura educativa, in particolar modo relativa all’istruzione secondaria di secondo grado. Lanciamo una sfida all’assessore provinciale: si rivolga a loro per pianificare le scuole del futuro».

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